PNRR e sport: un’occasione per ridisegnare il futuro delle infrastrutture sportive in Italia
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza non rappresenta solo una risposta alla crisi economica post pandemica ma anche un’opportunità per ripensare, modernizzare e rilanciare settori chiave della società. Tra i numerosi ambiti d’intervento un ruolo strategico è stato riconosciuto anche allo sport, non solo come attività ricreativa o agonistica, ma come motore di inclusione sociale e rigenerazione urbana. Nel programma di investimenti e riforme che l’Italia ha previsto per gestire i fondi europei di Next Generation Eu, due sono le missioni principali che includono interventi significativi in ambito sportivo: Missione 4 (Istruzione e Ricerca) e Missione 5 (Inclusione e Coesione). La prima prevede un investimento di circa 300 milioni di euro per potenziare l’offerta educativa attraverso il miglioramento delle infrastrutture sportive nelle scuole e ancor più significativo è l’impegno previsto dalla seconda, che destina oltre 700 milioni di euro per la riqualificazione, l’adeguamento e la costruzione di impianti sportivi con particolare attenzione ai territori svantaggiati e alle periferie urbane. L’obiettivo non è solo quello di rinnovare strutture obsolete o costruirne di nuove, ma anche di favorire l’accesso allo sport per tutti, abbattendo barriere economiche, culturali e fisiche. In questa visione lo sport diventa un mezzo per promuovere la legalità, prevenire il disagio giovanile, incentivare l’inclusione delle persone con disabilità, valorizzare le comunità locali e restituire alla collettività spazi pubblici adeguati. Molti dei progetti finanziati dal Pnrr prevedono infatti anche spazi polifunzionali utilizzabili da scuole, associazioni e cittadini, pensati in un’ottica di creazione di un sistema sportivo più accessibile, moderno e integrato con le esigenze del territorio. Non solo: la valutazione di impatto condotta sulle iniziative finanziate da Sport e Salute e dall’Istituto per il Credito sportivo e culturale ha restituito un valore medio dell’indice SROI (Social Return on Investment) superiore a 4,5x a conferma della capacità dello sport di agire da potente moltiplicatore di benefici per i territori e le comunità. Ogni euro investito in progetti sportivi è in grado di generare mediamente oltre quattro euro di ritorni sociali, migliorando le “prestazioni” delle comunità su alcuni indicatori chiave, quali salute, occupazione, istruzione, lotta alla criminalità. È evidente dunque che i diversi fondi per sostenere lo sport, siano essi stanziati dal governo o parte del piano nazionale di ripresa e resilienza, rappresentino un’occasione storica per ripensare la relazione tra sport, città e comunità. E affinché questa opportunità non venga sprecata, è fondamentale una collaborazione attiva tra governo, enti locali, associazioni sportive e società civile. I riflettori su questo settore strategico sono stati accesi, adesso la sfida è trasformare i progetti in realtà durature e inclusive.
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