Oltre centocinquanta partecipanti, più di venti speaker e ben quindici startup sul palco: sono i numeri della prima edizione di Food Bite Italy 2025, la due giorni milanese organizzata da EIT Food in collaborazione con Agrifood-Tech Italia e FoodTech Acceleration Platform. L’obiettivo? Riunire in un unico spazio le migliori menti dell’ecosistema agrifood-tech italiano ed europeo per riflettere, connettersi e dare forma al futuro dell’innovazione agroalimentare.
Il 10 aprile sorso è stato il giorno delle startup: dieci realtà tra agritech e foodtech si sono alternate sul palco per mostrare le proprie soluzioni. In questo articolo raccontiamo le cinque più spiccatamente agricole, che hanno proposto tecnologie di frontiera per migliorare la sostenibilità, la gestione aziendale e l’efficienza del settore primario.
“La parola d’ordine per questo evento è stata connettersi“, ha dichiarato Amparo de San José Riestra di EIT Food South. “Generare un impatto positivo nel comparto agroalimentare non è possibile da soli: serve una rete che lavori in sinergia“.
Vediamo ora nel dettaglio le cinque startup le cui soluzioni potremmo vedere un giorno in campo.
AgerTech: l’agricoltura digitale… via WhatsApp
Una delle principali sfide per gli agricoltori è la gestione dei dati: registri dei trattamenti, etichette, certificazioni… una mole di informazioni che spesso resta incompleta o disorganizzata. AgerTech, con il suo progetto AgerIX, ha sviluppato un assistente digitale basato su WhatsApp, capace di interagire in linguaggio naturale (anche tramite messaggi vocali e immagini) per raccogliere, correggere e archiviare i dati aziendali. Insomma, un aiutante per sgravare le imprese dagli oneri della burocrazia.
Il cuore della tecnologia è un sistema di intelligenza artificiale generativa, che dialoga con l’utente come un collaboratore esperto. Una dashboard personalizzabile consente poi di gestire facilmente le informazioni, anche su più account, facilitando così anche i consulenti agronomi o le strutture che seguono diverse aziende.
AgerTech, con il suo progetto AgerIX, ha sviluppato un assistente digitale basato su WhatsApp, capace di interagire in linguaggio naturale per raccogliere, correggere e archiviare i dati aziendali
(Fonte foto: AgerTech)
Charpie: dalle ramaglie ai crediti di carbonio
L’olivicoltura genera ogni anno milioni di tonnellate di residui di potatura, spesso bruciati o abbandonati in campo. Charpie trasforma questo scarto in risorsa, grazie a un sistema di pirolisi che produce biochar, un carbone vegetale che arricchisce il suolo e sequestra carbonio.
La startup non si limita allo sviluppo della tecnologia, ma propone un modello integrato che include la vendita di biochar e crediti di carbonio e il supporto agli agricoltori per ottenere finanziamenti pubblici. Un circolo virtuoso in cui sostenibilità ambientale e valore economico si incontrano.
Una visione di territorio ecologica, economica e sociale
(Fonte foto: Charpie)
Chloe: orti smart a portata di app
Chloe punta a rivoluzionare la produzione orticola con il suo sistema di indoor farming completamente automatizzato. I microgreen crescono all’interno di capsule pre seminate, senza l’uso di agrofarmaci, con un consumo idrico ridotto all’1% rispetto all’agricoltura convenzionale.
Un’app AI-driven guida l’intero processo, dalla semina alla raccolta. Il sistema è pensato per essere scalabile e adatto a diversi contesti: ristoranti, supermercati o anche utenti domestici che vogliono coltivare in casa prodotti freschi e locali, tutto l’anno.
I microgreen crescono all’interno di capsule pre seminate, senza l’uso di agrofarmaci, con un consumo idrico ridotto all’1% rispetto all’agricoltura convenzionale
(Fonte foto: Chloe)
Regrowth: meno antibiotici, più benessere animale
La startup Regrowth propone una soluzione di monitoraggio in tempo reale per gli allevamenti, pensata per ridurre la mortalità e l’uso di farmaci. Attraverso tag RFID, stazioni autonome e una dashboard intelligente, il sistema raccoglie dati sul comportamento e sull’ambiente degli animali.
Un algoritmo di intelligenza artificiale analizza i dati per individuare situazioni critiche prima che si trasformino in problemi sanitari. Un approccio che migliora la tracciabilità e l’efficienza gestionale, contribuendo al benessere animale e alla redditività dell’allevamento.
La startup Regrowth propone una soluzione di monitoraggio in tempo reale per gli allevamenti
(Fonte foto: Regrowth)
Spray Logics: fitosanitari solo dove servono
La distribuzione dei fitofarmaci è spesso imprecisa: solo una minima parte raggiunge le foglie, mentre il resto si disperde nell’ambiente sotto forma di deriva. Spray Logics ha sviluppato una tecnologia che mappa le colture in tempo reale, attraverso differenti tipologie di sensori, e regola la distribuzione del prodotto fitosanitario in modo mirato e real time.
I sensori brevettati permettono di ridurre fino all’80% la deriva e fino al 50% l’uso di prodotto, con effetti positivi su ambiente, costi e salute dell’operatore. La soluzione è pensata per frutteti e vigneti, dove la precisione è cruciale.
Spray Logics ha sviluppato una tecnologia che mappa le colture in tempo reale
(Fonte foto: Spray Logics)
Innovazione, ma con radici solide
L’evento milanese ha mostrato come l’Italia stia coltivando un ecosistema agrifood-tech sempre più maturo. Come ha sottolineato Peter Kruger, presidente di Agrifood-Tech Italia, “Food Bite Italy è stato la prova concreta del potenziale del nostro ecosistema, che oggi è in grado di offrire soluzioni reali e investibili”.
In un contesto globale dove l’agricoltura è chiamata a produrre di più con meno risorse, l’innovazione non è più un’opzione, ma una necessità. E le startup salite sul palco di Food Bite Italy 2025 sono la dimostrazione che ci sono molte idee innovative là fuori, che non aspettano altro di essere fatte crescere.
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