BRINDISI – C’è lavoro ma mancano i lavoratori. È il grido d’allarme per il rischio di collasso delle imprese edili lanciato dall’Ance Brindisi che, in occasione del Primo Maggio, fotografa un paradosso che rischia di frenare lo sviluppo del territorio, mentre l’associazione aderisce alla campagna nazionale “Fondamentale” per valorizzare il ruolo della filiera edilizia come motore di crescita.
“Il lavoro è dignità, futuro, riscatto – dichiara il presidente Angelo Contessa – e nella filiera edile questo è ancora più evidente: ogni pietra posata racconta la storia di una persona, di una comunità.” Il settore sta attraversando una fase di profonda trasformazione, con numerosi progetti e investimenti pronti a partire. Tuttavia, oltre alla carenza di manodopera qualificata, sono diverse le criticità che continuano a pesare: progetti incompleti o mal concepiti, stazioni appaltanti fragili, ritardi inammissibili e gare al massimo ribasso che mettono a dura prova l’intera filiera.
“Il Primo Maggio – sottolinea Contessa – deve essere anche la festa di chi il lavoro lo crea, lo protegge, lo garantisce ogni giorno, spesso tra mille difficoltà. Possiamo vincere questa sfida solo se saremo messi nelle condizioni di operare con regole chiare, tempi certi e progetti seri.” A tutto questo si aggiunge la mancata ricollocazione di ex lavoratori industriali, fuoriusciti a seguito dei processi di decarbonizzazione. “Troppo spesso ai costruttori non viene riconosciuto il loro vero ruolo di braccio operativo dello Stato. Senza imprese edili solide e rispettate, non ci può essere crescita reale né futuro”, evidenzia il presidente Ance.
L’associazione punta molto sui giovani e sulla presenza femminile nel settore. “Il talento non ha genere. L’edilizia ha bisogno di precisione, visione e sensibilità”, afferma Contessa, lanciando un appello alle nuove generazioni: “Avvicinatevi al nostro mondo. Non è solo fatica: è costruire sogni reali con le proprie mani.” Grande attenzione viene dedicata alla sicurezza sul lavoro, con un focus sull’innovazione tecnologica. L’associazione chiede meno burocrazia e più strumenti concreti: “Dobbiamo puntare a cantieri più sicuri e più efficienti grazie a sensori, piattaforme digitali e sistemi avanzati di monitoraggio.”
Forte anche il richiamo alla legalità: “Ogni opera deve poggiare su fondamenta solide: rispetto delle regole, trasparenza, correttezza. Difendiamo ogni giorno questi valori, che sono la vera forza del nostro settore.” Il settore può contare sul recente Contratto collettivo nazionale dell’edilizia (febbraio 2025) e sul Contratto integrativo provinciale (marzo 2025), che garantiscono importanti tutele per i lavoratori. “Ogni casa, scuola, ospedale, strada o ponte porta la loro firma”, conclude Contessa. “E lo ripeto sempre: senza lavoratori in cantiere, opere non se ne fanno.”
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