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Partecipazione, ascolto, innovazione e sviluppo per un modello organizzativo della Regione Umbria snello ed efficiente


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Un incontro sotto gli arconi del Broletto, a Fontivegge. L’assessore regionale Tommaso Bori ha incontrato, questa mattina, il personale della Regione Umbria, avviando un nuovo corso nella comunicazione e gestione delle risorse umane, puntando su quattro parole chiave: partecipazione, ascolto, innovazione e sviluppo.

Alla presenza dei dipendenti, alcuni collegati online e con un traduttore nella lingua dei segni, l’assessore Bori ha subito precisato che “la delega al personale non è una delega secondaria ad altre, ma cruciale per il funzionamento della macchina amministrativa perché l’istituzione dipende da chi ci lavora”, sottolineando l’importanza strategica del personale regionale e la volontà di stabilire un rapporto diretto e trasparente con tutti i dipendenti, nel pieno rispetto del dialogo già avviato con le organizzazioni sindacali subito dopo l’insediamento dell’esecutivo. “Vogliamo segnare un cambio di passo” ha ribadito, anticipando “che con i sindacati sarà avviato un confronto costruttivo subito dopo la proclamazione dei nuovi rappresentanti scelti a seguito delle ultime consultazioni elettorali”.

Dopo aver incontrato personalmente tutti i dipendenti all’inizio del mandato, a distanza di quattro mesi dall’avvio dei lavori della Giunta, il vicepresidente ha voluto illustrare direttamente al personale le prime linee di un progetto di riorganizzazione, supportato anche da un’analisi approfondita della composizione attuale del personale regionale che rappresenta “un patrimonio da valorizzare”.

Dati alla mano ha informato che dall’ultima rilevazione di dicembre 2024 emerge un quadro del personale regionale composto da 1.062 unità (45 dirigenti e 1.017 comparto). Nel comparto si evidenzia la prevalenza femminile (58,60 per cento) rispetto a quello maschile (41,40 per cento).

Analizzando la distribuzione per aree professionali, si conferma la maggiore presenza femminile tra i funzionari EQ (63,22) e gli istruttori (58,07), mentre negli operatori esperti si registra una prevalenza maschile (62,28).

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A livello dirigenziale, si evidenzia un sostanziale equilibrio di genere (23 uomini e 22 donne), con un numero maggiore di incarichi di elevata qualificazione attribuiti a funzionarie donne (139) rispetto ai colleghi uomini (82).

“Un’inversione di tendenza rispetto al panorama nazionale che vede spesso le donne relegate in posizioni non apicali – ha sottolineato Bori – Questo è un segno di civiltà che arriva dalla Regione Umbria, che investirà sempre di più nelle politiche di genere nella propria organizzazione, anche in linea con l’esempio di una leadership regionale con una donna presidente, da oltre vent’anni”.

Scendendo nel cuore della manovra riorganizzativa quattro le parole chiave scelte: partecipazione, ascolto, innovazione e sviluppo.

“A fine febbraio abbiamo approvato un piano che avvia un percorso di riorganizzazione di cui desidero informarvi direttamente – ha annunciato il vicepresidente – Come prima cosa la Giunta regionale intende superare i compartimenti stagni e promuovere strutture dialoganti, mantenendo ciò che funziona e introducendo ciò che ancora non c’è, ma serve. Ogni cambiamento sarà partecipato e finirà l’epoca di quelli che alcuni funzionari incontrandomi personalmente hanno definito ‘silos’, ovvero sistemi di gestione dati separati e non comunicanti”.

Tutto ciò sarà reso possibile anche attraverso una survey anonima rivolta a tutti i dipendenti, finalizzata a raccogliere informazioni sul benessere lavorativo, l’ambiente di lavoro, suggerimenti per il miglioramento e una dettagliata mappatura delle competenze: “Dalle informazioni raccolte – ha spiegato Bori –  partiremo per creare il nuovo sistema delle strutture e dei servizi con alcune novità in programma”.

Tra queste: la creazione di strutture trasversali dedicate alla digitalizzazione, alla comunicazione istituzionale e alla gestione dei finanziamenti europei.

Altre azioni non di secondaria importanza annunciate da Bori riguardano la riapertura della mobilità interna, anche per  valorizzare le competenze e le aspirazioni del personale, il potenziamento del welfare aziendale che sarà rinnovato e rafforzato, passando poi dagli investimenti sulle strutture regionali con la ristrutturazione della sede di piazza Partigiani a Perugia e la nuova sede di Terni.

Infine si introdurrà un sistema che coinvolgerà anche i dipendenti nella valutazione dei dirigenti.

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Concludendo l’incontro Bori ha rassicurato che nel nuovo processo di riorganizzazione “non ci sarà nessun taglio e nessuna penalizzazione delle funzioni. La spesa per il personale della Regione Umbria è inferiore ai limiti di legge –  ha detto – La nostra sfida è attrarre nuovi talenti in vista dei futuri pensionamenti e la spending review si attuerà attraverso l’innovazione e sia chiaro, non a scapito del personale”.

“Il percorso di riorganizzazione infatti, mira a un riassetto complessivo delle strutture regionali superando la frammentazione per approdare a un modello organizzativo snello, efficiente e capace di rispondere alle esigenze in evoluzione di cittadini e imprese. Il nostro scopo è che ci sia l’orgoglio di lavorare in Regione”, ha concluso Bori.



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