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tra gli incentivi, un bando da 35.000 euro


  • Prorogati a novembre 2025 i termini di scadenza per accedere ai fondi Pnnr per il potenziamento o la nuova costituzione di comunità energetiche in Italia, tramite bando Sinergie II.
  • Possono presentare il loro progetto anche i comuni fino a 30 mila abitanti e non più solo al di sotto dei 5 mila, come in passato.
  • A livello regionale, sono diversi i bandi disponibili a cui aziende, enti o privati cittadini possono partecipare.

In arrivo 35 mila euro, grazie al bando Sinergie II, che serviranno a coprire gli oneri finanziari per la costituzione della comunità energetica (Cer) locale piemontese, il cui capitale sociale era già stato versato dai quattro comuni beneficiari, in maniera paritaria.

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A vincere il bando della Fondazione Compagnia di San Paolo, la Cer promossa dai comuni di Balzola, Morano, Rive e Villanova nel Monferrato. Il bando attualmente è ancora aperto per nuovi progetti.

Ed è solo un esempio degli incentivi di cui le comunità energetiche in Italia possono beneficiare, per la realizzazione di un progetto che porta con sé opportunità di sviluppo, risparmio economico e non poco riguardo nei confronti della salvaguardia ambientale.

Il bando 2025 Sinergie II è ancora aperto

Come appena accennato, il bando Sinergie II della Fondazione Compagnia di San Paolo di Torino permetterà alla comunità energetica di Balzola, Morano, Rive e Villanova di usufruire di 35 mila euro per il sostentamento e lo sviluppo della comunità, con focus sulla realizzazione di impianti fotovoltaici comunali, tramite installazione delle coperture su edifici di proprietà del comune.

Il fondo perduto rappresenta il 40% della spesa complessiva, non irrilevante se si pensa che questa ammonta, come da piano di investimento approvato, a circa 1,2 milioni di euro. Il restante 60% resta a carico dei comuni che provvedono alla copertura dei costi tramite accensione di mutui.

La Fondazione, nella quarta fase di selezione1, sostiene in totale 5 progetti che hanno catturato l’interesse non solo per la promozione dell’utilizzo di fonti rinnovabili sul territorio ma perché impegnati attivamente nel coinvolgimento dell’intera comunità, verso la transizione ecologica.

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C’è ancora tempo per inviare la propria candidatura, dal momento che la scadenza, in origine fissata al 31 dicembre 2024, è stata prorogata al 30 giugno 2025. Grazie alla Compagnia sarà possibile intercettare i fondi del Pnnr e accompagnare la neo costituita Cer nella fase di avvio e di gestione dell’iniziativa.

Pnnr, gli altri bandi regionali per le comunità energetiche in Italia

Alcuni dei bandi promossi a livello regionale in favore delle comunità energetiche in Italia risultano già scaduti, come quello della regione Emilia Romagna, conclusosi lo scorso marzo.

Attualmente, risulta aperto il bando della regione Toscana2 per la realizzazione di comunità energetiche rinnovabili, con la possibilità di inviare le domande a partire dallo scorso 16 aprile e fino alle ore 16.00 del 18 luglio 2025.

I nuovi bandi 2025 per le comunità energetiche territoriali della regione Lombardia risultano aperti dallo scorso gennaio 2025 e chiuderanno i termini per la presentazione delle domande il 15 maggio 2025 alle ore 16. Nella fattispecie si tratta del bando Reload-Cer3 e del Cer Fase 24.

Altri bandi sono disponibili a livello nazionale, ogni regione presentando specifiche e tempistiche differenti per la partecipazione (sono consultabili ad esempio quelli relativi alle Regioni Sicilia, Lazio, Valle d’Aosta).

Per restare aggiornati sui vari bandi a disposizione per le Cer, è utile consultare i siti del Mase e del Gse, oltre a monitorare i siti ufficiali delle singole regioni.

Quali sono gli incentivi per le comunità energetiche nel 2025

Il cosiddetto decreto Cer D.M. 414/2023 ha stanziato 5,7 miliardi di euro per gli impianti di energia rinnovabile delle comunità energetiche o di autoconsumo collettivo (ad esempio le comunità energetiche condominiali). Dei fondi a disposizione, il Pnnr finanzia 2,2 miliardi di euro.

Per accedere ai contributi a fondo perduto del Pnnr e alle tariffe incentivanti, il portale di riferimento è quello del GSE che risulta aperto già dallo scorso aprile 2024 e prevedeva la scadenza per l’invio delle candidature al 31 marzo.

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Quest’ultima è stata prorogata e il nuovo termine per presentare la domanda è il 30 novembre 20255 (e comunque fino ad esaurimento delle risorse disponibili).

L’altra novità è che, oltre ai comuni fino a 5 mila abitanti (solitamente destinatari di questa tipologia di incentivi) possono presentare il loro progetto anche i comuni fino a 30 mila abitanti. Nel dettaglio, gli incentivi principali:

  • fondo perduto al 40%: il decreto prevede il 40% dell’investimento complessivo da finanziare in conto capitale e il restante 60% a carico dei comuni interessati;
  • tariffa incentivante: l’energia prodotta e condivisa all’interno della comunità presenta una tariffa incentivante garantita per 20 anni;
  • detrazione fiscale: pari al 50% sull’investimento per l’installazione di impianti fotovoltaici nelle prime case e del 36% nelle seconde case, distribuita in 10 quote annuali. La detrazione si ottiene a seguito del pagamento con bonifico parlante e relativa comunicazione all’Enea, entro e non oltre 90 giorni dalla conclusione dei lavori.

Per accedere agli incentivi è bene visitare il sito del GSE e richiedere innanzitutto che un esperto proceda con lo studio di fattibilità dell’iniziativa. In seguito al nulla osta, sarà possibile inviare la documentazione richiesta per partecipare al bando.

Cosa sono le comunità energetiche e come funzionano

La possibilità di un’economia diversa, circolare e cooperativa, con investimenti etici e sostenibili per un commercio equo e solidale: questo è l’esperimento portato avanti dalle comunità energetiche, economie di “comunione”, che valorizzano l’economia locale e la filiera corta, a favore della transizione ecologica.

Nello specifico, si tratta di associazioni che perseguono l’obiettivo comune di realizzare impianti per l’autoproduzione di energia elettrica, tramite fonti di energia rinnovabile.

Coloro che ne fanno parte possono beneficiare di tariffe agevolate nonché di incentivi e contributi a fondo perduto, così da ampliare la comunità o realizzarne di nuove.

Piccole e medie imprese, enti territoriali o pubblici, persone fisiche e commercianti dunque possono decidere di entrare a far parte di una comunità energetica, per contrastare gli effetti negativi della crisi energetica e dell’inflazione ma anche per produrre energia pulita per il Paese.

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Chi decide di aderire può procedere sia in maniera collettiva (quindi contribuendo alla realizzazione dell’impianto comune) oppure realizzando un impianto individuale con sistema di accumulo. Ognuno continua a pagare le bollette al proprio fornitore ma il vantaggio è che riceve mensilmente una somma direttamente sul conto, per l’energia in più che produce e che condivide con la comunità.

Come creare una comunità energetica

Per costituire una comunità energetica in Italia è necessario seguire le linee guida ufficiali, in maniera tale da verificare i requisiti di accesso e procedere secondo le modalità indicate per accedere ai benefici.

Il primo passo è senza dubbio quello di coinvolgere i vari soggetti della comunità e quindi formare un gruppo di partecipanti, che si tratti di aziende o enti nonché di privati cittadini. La comunità energetica deve presentare uno statuto, che stabilisce le regole del suo funzionamento e gestione.

La normativa in vigore prevede di registrare la Cer. A questo punto, formalizzata la costituzione, è possibile richiedere gli incentivi per il suo avvio e sviluppo.

A tal proposito è bene evidenziare che i fondi sono disponibili anche per il potenziamento di comunità già esistenti, alle quali dunque è possibile aderire, senza necessariamente dover ricorrere a una nuova costituzione.

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