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Primo maggio sindacati e il futuro dell’occupazione



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Il Segretario UGL UTL Antonio Galioto ha espresso le sue riflessioni sul futuro del lavoro e sulla crisi attuale, chiedendosi quali soluzioni e interventi siano necessari per uscire da questo momento difficile e rilanciare l’occupazione. Ha auspicato che il richiamo del Presidente della Repubblica possa trasmettere un messaggio positivo ai lavoratori e ai cittadini, sottolineando che le logiche di contrapposizione totale non favoriscono il bene del Paese e allontanano le opportunità di riavviare l’economia. Ha evidenziato come i continui appelli del Presidente siano rimasti senza risposta e ha invitato a fare del Primo Maggio un’occasione per rinnovare l’impegno affinché il lavoro sia dignitoso ovunque e per tutti, sostenendo che dal mondo del lavoro debba provenire la volontà di far crescere un’economia di pace. Ricordando le tragedie legate alla perdita di vite sul lavoro, come richiamato più volte da Papa Francesco, ha sottolineato l’importanza di superare la logica del profitto e di riconoscere la dignità del lavoro, che deve essere vissuto come diritto e dovere, con un protagonismo senza riconoscimenti e gratitudine per chi lavora spesso in sordina.

Galioto ha indicato due obiettivi fondamentali per migliorare le condizioni occupazionali: il rilancio dell’occupazione e l’ampliamento di tutele, diritti e sostegni economici anche per chi ha contratti flessibili, oltre a superare le carenze di servizi all’infanzia e di assistenza per la non autosufficienza, fondamentali per aumentare la partecipazione femminile nel mercato del lavoro. Ha sottolineato la necessità di rendere più efficace ed efficiente il sistema scolastico attraverso percorsi di orientamento al lavoro, il rilancio della formazione professionale e l’uso strategico dell’apprendistato per ridurre drasticamente la disoccupazione giovanile, migliorando anche gli strumenti di reinserimento e riqualificazione per chi ha perso un’occupazione. Ha auspicato un rilancio complessivo e strutturale del sistema produttivo nazionale, con una riforma che possa rivalutare i salari, sottolineando l’importanza dell’unità dei sindacati. Secondo Galioto, il salario deve sempre essere garantito, poiché la mancanza di tutele frena la ripresa economica di regioni ormai allo stremo, dove intere famiglie sono in difficoltà a causa della chiusura delle imprese. Il Primo Maggio, ha concluso, dovrebbe essere un momento di riflessione sulla reale natura della festa del lavoro: senza lavoro, cosa si può festeggiare?

In un momento in cui sarebbe fondamentale un movimento sindacale forte e coeso, Galioto invita a richiamare la classe politica a una presa di coscienza concreta e lungimirante, capace di svolgere il ruolo che le compete. Ha evidenziato che il rilancio dell’economia e del lavoro non può avvenire senza una sostanziale modifica del sistema liberista, che ha condizionato lo sviluppo degli ultimi decenni accentuando le disuguaglianze sociali a discapito delle categorie più deboli. Di fronte alla crisi economica e occupazionale, ha affermato che un governo responsabile dovrebbe convocare tutte le parti sociali, comprese le opposizioni, per collaborare insieme alla ricerca delle migliori strategie per superare questa crisi strutturale.

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Ha inoltre evidenziato come gli incidenti sul lavoro, con un aumento significativo delle morti e delle malattie professionali nei primi mesi del 2025, siano un grave segnale di allarme, aggravato dalla carenza di conoscenze e di cultura della prevenzione nei luoghi di lavoro, un diritto fondamentale per tutelare la vita e l’attività lavorativa. Galioto ha sottolineato la necessità di dare priorità alla figura del personale dedicato alla prevenzione, non solo gli ispettori dell’Inps ma anche i tecnici della prevenzione delle Asl, evidenziando come in Sicilia manchino spesso appelli e interventi concreti da parte delle istituzioni regionali e del governo regionale. È fondamentale valorizzare la valutazione del rischio in ogni ambiente di vita e di lavoro, sensibilizzando l’opinione pubblica e soprattutto i datori di lavoro e le istituzioni sulle opportunità e sull’urgenza di attuare norme di sicurezza efficaci. La cultura della salute e sicurezza deve essere portata avanti, e si rende necessario modificare la legge sulla sicurezza sul lavoro negli appalti, estendendo la responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore.

Concludendo, Galioto ribadisce l’importanza di un approccio serio e strutturato per migliorare le condizioni di lavoro, tutelare la salute dei lavoratori e rilanciare l’economia, coinvolgendo tutti gli attori sociali e istituzionali in un percorso condiviso e responsabile.





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