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allarme MSF su crisi umanitarie


A circa 100 giorni dalla sospensione degli aiuti internazionali da parte dell’amministrazione Trump, MSF segnala gravi conseguenze per chi dipende dagli aiuti umanitari, tra cui persone malnutrite, affette da malattie infettive o coinvolte in crisi umanitarie.

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Aiuti sospesi, vite a rischio

Gli Stati Uniti sono da tempo il principale sostenitore dei programmi sanitari e umanitari a livello globale.

Sono responsabili di circa il 40% di tutti i finanziamenti in questo settore, contribuendo a migliorare la salute e il benessere delle comunità di tutto il mondo con un costo totale inferiore all’1% del bilancio annuale federale statunitense.

Questi tagli improvvisi da parte dell’amministrazione Trump avranno conseguenze disastrose – causate per mano dell’uomo – per milioni di persone che lottano per sopravvivere tra guerre, epidemie e altre emergenze. Siamo un’organizzazione d’emergenza, ma non abbiamo mai visto nulla di simile a questa interruzione massiccia dei programmi sanitari e umanitari a livello globale. I rischi sono catastrofici, soprattutto perché le persone che dipendono dagli aiuti stranieri sono già tra le più vulnerabili al mondo”. Avril Benoît Direttrice generale di MSF USA

Questi importanti tagli ai finanziamenti e al personale fanno parte di un programma politico più ampio che sta avendo conseguenze per le persone il cui accesso all’assistenza è già limitato a causa di discriminazioni e persecuzioni, come le persone migranti e rifugiate, nonché i civili coinvolti in conflitti e le persone LGBTQI+.

Inoltre, secondo un’email interna del Dipartimento di Stato ottenuta dai media, l’amministrazione Trump intende ora prorogare di altri 30 giorni il periodo iniziale di revisione degli aiuti esteri, che si sarebbe dovuto concludere il 20 aprile.

I tagli USA colpiscono indirettamente anche MSF

Anche se noi non siamo direttamente toccati da questi cambiamenti radicali nell’assistenza internazionale e rimane impegnata a fornire assistenza medica e sostegno umanitario in più di 70 paesi in tutto il mondo, nessuna organizzazione può svolgere questo lavoro da sola.

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Lavoriamo a stretto contatto con altre organizzazioni sanitarie e umanitarie per fornire servizi salvavita e molte delle nostre attività coinvolgono programmi che sono stati interrotti a causa dei tagli ai finanziamenti.

Sarà molto più difficile e costoso fornire assistenza dal momento che così tanti ministeri della salute sono stati colpiti a livello globale ed è diminuito il numero delle organizzazioni partner.

Dovremo inoltre far fronte a una riduzione delle strutture in cui trasferire i pazienti per servizi specialistici, nonché a possibili carenze ed esaurimento delle scorte a causa delle catene di approvvigionamento paralizzate.

Le conseguenze dei tagli

I nostri team stanno già assistendo ad alcune delle conseguenze potenzialmente letali dei tagli.

Di recente, l’amministrazione statunitense ha cancellato quasi tutti i programmi di assistenza umanitaria in Yemen e Afghanistan, due paesi che stanno affrontando alcune delle più gravi emergenze umanitarie al mondo.

Dopo anni di conflitti e crisi sempre più gravi, si stima che 19,5 milioni di persone in Yemen, oltre la metà della popolazione, dipendano dagli aiuti.

La decisione di punire i civili coinvolti in questi due conflitti è contraria ai principi dell’assistenza umanitaria.

In tutto il mondo, i nostri team stanno assistendo alla riduzione o all’annullamento di altre attività salvavita da parte di organizzazioni finanziate dagli Stati Uniti, tra cui:

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  • campagne di vaccinazione
  • protezione e assistenza in zone di conflitto
  • servizi di salute sessuale e riproduttiva
  • fornitura di acqua potabile e servizi igienico-sanitari adeguati.

È scioccante vedere gli Stati Uniti abbandonare il loro ruolo di leadership nella promozione della salute globale e degli sforzi umanitari. L’assistenza degli Stati Uniti è stata un’ancora di salvezza per milioni di persone, e la revoca di questo sostegno porterà a ulteriori morti evitabili e sofferenze incalcolabili in tutto il mondo. Non possiamo accettare questa nuova pericolosa normalità. Esortiamo l’amministrazione e il Congresso a mantenere gli impegni a sostegno della salute globale e degli aiuti umanitari”. Avril Benoît Direttrice generale di MSF USA

Gli effetti immediati sui progetti MSF

1. Malnutrizione: aumento dei casi di malnutrizione grave nel nostro progetto a Baidoa, Somalia

In Somalia, colpita da siccità cronica, insicurezza alimentare e sfollamenti, la carenza di servizi sanitari e programmi nutrizionali nelle regioni di Baidoa e Mudug sta peggiorando a causa dei tagli statunitensi.

  • La chiusura di cliniche per la salute materno infantile e di un centro terapeutico nutrizionale a Baidoa ha interrotto le cure mensili per centinaia di bambini malnutriti e i nostri programmi nutrizionali hanno riportato un aumento dei casi di malnutrizione acuta grave.
  • L’ospedale regionale di Bay, da noi supportato, ha accolto pazienti provenienti da aree lontane oltre 190km a causa della chiusura di altre strutture.

2. HIV: Aumento della richiesta di farmaci PrEP nel nostro progetto a San Pedro Sula, Honduras

I tagli ai programmi PEPFAR e USAID hanno portato alla sospensione e alla chiusura di programmi contro l’HIV in paesi come Sudafrica, Uganda e Zimbabwe, mettendo a rischio la vita delle persone che ricevono terapia antiretrovirale.

  • La Treatment Action Campaign del Sudafrica — che ha contribuito a incrementare la risposta del paese all’HIV/AIDS — ha dovuto ridurre drasticamente il proprio sistema di monitoraggio comunitario che assicurava la continuità del trattamento e che ora avviene solo in pochi ambulatori.
  • Nel nostro programma a San Pedro Sula, in Honduras, si è registrato un aumento del 70% nella distribuzione di farmaci di PrEP (Profilassi Pre-Esposizione) da gennaio a marzo rispetto al trimestre precedente. Si è registrato anche un aumento del 30% nelle consultazioni mediche – anche per l’HIV.

3. Accesso all’acqua potabile – MSF fornisce acqua potabile a oltre 13.000 persone a Port-au-Prince, Haiti

Dopo il blocco degli aiuti, i nostri team hanno visto diverse organizzazioni interrompere la distribuzione di acqua potabile per le persone sfollate in aree colpite da conflitti, tra cui il Darfur in Sudan, il Tigray in Etiopia e a Port-au-Prince, ad Haiti.

  • A Port-au-Prince, a marzo abbiamo allestito un sistema di distribuzione d’acqua tramite autobotti per oltre 13.000 persone che vivono in 4 campi per sfollati, oltre alle normali attività di assistenza medica per le persone sopravvissute a violenza.

4. Vaccinazioni – 75 milioni di bambini a rischio di non ricevere vaccini

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Gavi ha stimato che la perdita degli aiuti USA potrebbe negare le vaccinazioni di routine a circa 75 milioni di bambini nei prossimi 5 anni, con il conseguente rischio di oltre 1,2 milioni di potenziali morti infantili.

  • A livello globale, più della metà dei vaccini usati da noi proviene dai ministeri della salute locali ed è acquistata tramite Gavi.
  • I primi effetti potrebbero vedersi in luoghi come la Repubblica Democratica del Congo, dove vacciniamo più bambini che in qualsiasi altro luogo al mondo.
  • Solo nel 2023, abbiamo vaccinato oltre 2 milioni di persone in Repubblica Democratica del Congo contro malattie come morbillo e colera.



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