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la rigenerazione urbana tra gli impegni assunti dal Governo – ANCE


Giovedì 24 aprile, le Assemblee di Camera e Senato hanno svolto la discussione sul Documento di finanza pubblica 2025. Dopo un dibattito intenso, che ha toccato anche temi di particolare rilevanza per il settore, sono state approvate le due Risoluzioni di maggioranza, peraltro non perfettamente speculari ma in parte differenti nel dispositivo. Di grande rilievo, tuttavia, è l’inserimento in entrambi gli atti, anche grazie allo sforzo di sensibilizzazione profuso da ANCE, dello specifico riferimento agli investimenti in progetti di rigenerazione urbana. Infatti, gli atti di indirizzo impegnano il Governo a:

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  1. rispettare il percorso di spesa netta programmatica indicata nel Piano e previsto nelle raccomandazioni del Consiglio dello scorso mese di gennaio 2025;
  2. perseguire l’implementazione delle riforme e degli investimenti indicati nel Piano, e in particolare gli investimenti degli enti locali in progetti di rigenerazione urbana, volti a ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale;
  3. valutare di adottare misure di sostegno per la prevenzione sanitaria per migliorare lo stato di salute della popolazione ed in particolare l’immunizzazione e lo screening;
  4. Il seguente impegno è stato approvato solo alla Camera, mentre non figura nella Risoluzione votata al Senato: valutare di implementare le misure a sostegno delle politiche giovanili e le misure a sostegno della famiglia, con particolare attenzione alle misure dirette a contrastare la crisi demografica, a sostenere la maternità e la paternità e a promuovere ed incentivare la conciliazione famiglia lavoro.

 

Al Senato, sono state diverse le tematiche di rilievo sollevate nel corso della discussione:

  • il percorso di contenimento della dinamica del debito, sul quale continuano a pesare in misura determinante gli effetti del superbonus;
  • il PNRR è stato fondamentale per il rilancio degli investimenti, come dimostrato dai dati costantemente positivi fatti registrare dal settore delle costruzioni;
  • la costruzione di maggiori asili nido, anche attuando lo specifico investimento previsto dal PNRR, non può ignorare le diversità insite nei vari territori. Spesso, è stato sottolineato, il tasso di natalità è inferiore in contesti ove l’offerta di strutture per l’infanzia è nettamente superiore.

 

Di tenore leggermente diverso la discussione alla Camera:

  • anche in tale contesto è stata sottolineata la pesante eredità del superbonus. Tuttavia, più voci hanno accusato il Governo di non aver propriamente bloccato la misura e di averne invece consentito l’utilizzo alle fasce più facoltose della popolazione;
  • gli intervenuti hanno dedicato grande risalto anche alla crescita degli investimenti nelle costruzioni registrata nel corso del 2024, per quanto a un ritmo inferiore rispetto all’anno precedente;
  • alcuni hanno paventato il rischio che, a fronte di operazioni di recupero del patrimonio edilizio pubblico finanziate mediante PNRR, non si realizzino i servizi per cui quel patrimonio è stato rivalutato e valorizzato. Secondo tale narrativa, si tratterebbe di una gigantesca operazione immobiliare, tuttavia non idonea a cambiare la condizione di risposta ai bisogni della popolazione
  • alcuni esponenti della maggioranza hanno rivolto un plauso al Governo per gli investimenti sugli enti locali in progetti di rigenerazione urbana, ritenuti fondamentali al fine di promuovere la coesione sociale e di contrastare il degrado. Al contrario, l’opposizione ha posto l’accento sul taglio dei fondi PINQuA per la rigenerazione urbana e le politiche abitative.

 

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