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tra passaggi generazionali, fuga di cervelli e sfida climatica


Anche in Calabria le imprese familiari rappresentano una quota significativa del tessuto imprenditoriale regionale. A livello meridionale, queste realtà costituiscono il 61% delle aziende attive, traducendosi in circa 217 mila unità che forniscono occupazione al 33% della forza lavoro complessiva, con un totale di 2,5 milioni di lavoratori. Un recente report FLAG sulle imprese familiari del Mezzogiorno, frutto della collaborazione tra Deloitte Private, Dipartimento di Economia, Management, Istituzioni dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e il Dipartimento di Economia e Finanza dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, ha analizzato 128 aziende familiari distribuite tra Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna, offrendo uno spaccato dettagliato sulle dinamiche di queste realtà.

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Passaggio del testimone: generazioni a confronto per il futuro delle aziende

Un dato interessante che emerge dallo studio riguarda il coinvolgimento intergenerazionale nelle aziende familiari calabresi e meridionali. Nell’80% dei casi, due generazioni operano congiuntamente nella gestione aziendale, preparando il terreno per un delicato processo di passaggio generazionale. Questo passaggio di leadership, nel 69% delle situazioni, avviene all’interno del nucleo familiare. La pianificazione della successione aziendale è un tema centrale per queste imprese: quasi l’85% dichiara di aver formalizzato un piano, con la maggioranza (69%) orientata a una leadership interna alla famiglia, mentre una minoranza considera il supporto di consulenti esterni (13%), l’inserimento di manager esterni (12%) o una combinazione di queste opzioni (6%). Tuttavia, il cambiamento nelle dinamiche familiari è percepito come la principale minaccia (59%), evidenziando potenziali conflitti generazionali o la perdita di figure chiave che potrebbero compromettere la continuità aziendale anche in Calabria. Un’altra sfida significativa, avvertita dal 45% delle aziende, è la carenza di competenze nelle nuove generazioni.

Allarme fuga di cervelli. La minaccia maggiore per la crescita

La fuga di cervelli rappresenta la preoccupazione più stringente per le imprese familiari calabresi e del Mezzogiorno. Ben l’89% degli intervistati la valuta come un rischio “Altissimo”, un dato che sottolinea la difficoltà di trattenere i talenti e le competenze necessarie per la crescita e l’innovazione nel territorio. La transizione demografica si posiziona come la seconda maggiore preoccupazione (85%), con implicazioni significative sulla disponibilità di forza lavoro anche in Calabria.

Clima e sostenibilità: sfide cruciali per le imprese familiari calabresi

Il rischio climatico è un’altra sfida sentita con forza dalle aziende familiari calabresi, con il 72% degli intervistati che ne evidenzia la rilevanza. La crescente pressione per adottare pratiche aziendali sostenibili rappresenta un fattore determinante per l’evoluzione futura di queste imprese. In Calabria, come nel resto del Mezzogiorno, si rendono necessari interventi concreti per ridurre l’impatto ambientale e garantire la resilienza a lungo termine del tessuto imprenditoriale familiare.



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