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export verso l’Arabia Saudita pari a 6,2 miliardi, 2 dalla Lombardia


L’Arabia Saudita rappresenta il diciannovesimo partner commerciale per l’Italia. Nel 2024 l’export verso il Paese è stato pari a 6,2 miliardi di euro, di cui 2 miliardi dalla sola Lombardia, mentre l’import dall’Arabia Saudita all’Italia è stato di 4,1 miliardi (di cui 693 milioni in Lombardia). Sono alcuni dati relativi al rapporto commerciale tra i due Paesi del centro studi Assolombarda su dati Istat, rilasciati in occasione del Saudi-Italian Business Forum in corso a Milano. 

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Negli ultimi anni le esportazioni verso l’Arabia Saudita sono ampiamente cresciute, registrando un incremento dell’87% a livello nazionale dal 2021 al 2024. Per quanto riguarda la Lombardia, sempre nello stesso periodo, le vendite in Arabia Saudita sono quasi raddoppiate (+95%). Sempre secondo Assolombarda, l’Arabia Saudita acquista dall’Italia soprattutto beni nel settore meccanica, per un valore di 2,3 miliardi di euro nel 2024. Seguono le vendite di metalli per 525 milioni. Anche a livello lombardo l’export verso l’Arabia Saudita si concentra nel settore meccanica, con un valore esportato di 942 milioni di euro (pari al 48% dell’export manifatturiero lombardo verso l’Arabia Saudita). Seguono i metalli per 260 milioni di euro e la chimica per 183 milioni.

“Con Arabia Saudita verso partnership strategiche”
“Come imprenditori, siamo particolarmente entusiasti delle promettenti opportunità emerse in seguito alla recente visita della presidente Giorgia Meloni in Arabia Saudita, che ha spianato la strada a partnership strategiche e investimenti significativi in settori chiave come la tecnologia, l’energia rinnovabile e le infrastrutture”. Lo ha detto Veronica Squinzi, vicepresidente per l’internazionalizzazione di Assolombarda, aprendo i lavori.

“Questi sviluppi evidenziano il potenziale delle imprese italiane di prosperare e contribuire all’ambiziosa Saudi Vision 2030, con l’obiettivo di trasformare l’economia e la società del Regno, diversificando l’economia, riducendo la dipendenza dal petrolio e sviluppando i settori dei servizi pubblici come la sanità, l’istruzione, lo sport e il turismo”, ha continuato Squinzi secondo cui “le associazioni come Assolombarda, e il sistema Confindustria nel suo complesso, possono svolgere un ruolo cruciale nel facilitare la raccolta di informazioni e la creazione di partnership internazionali”.

Secondo la vicepresidente di Assolombarda, “la nostra ricchezza è la forte rete internazionale, costruita nel corso degli anni grazie a incontri internazionali, Forum economici, missioni commerciali all’estero: contatti con rappresentanti istituzionali, agenzie di sviluppo, associazioni imprenditoriali, enti che rappresentano il sistema Italia nel mondo, professionisti certificati che conoscono bene il sistema imprenditoriale italiano. E questo tesoro di contatti è a disposizione delle aziende associate, da utilizzare come testa di ponte per avvicinarsi in modo sicuro ai nuovi mercati e aiutare le imprese a orientarsi nella complessità del commercio globale”.

Confindustria, nostre aziende possono crescere con piani sauditi
“Vedo un enorme potenziale per le aziende italiane nel contribuire al panorama saudita in evoluzione”, ha detto Barbara Cimmino, vicepresidente per l’internazionalizzazione di Confindustria. “L’ecosistema manifatturiero italiano è tra i più diversificati e orientati all’innovazione al mondo e ha il potenziale per integrarsi efficacemente con le politiche di crescita saudite”.

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Cimmino, ricordando che il programma strategico Saudi Vision 2030 “sta guidando un cambiamento senza precedenti, ha detto che “i progetti di diversificazione economica sono fattori di grande attrattiva per le aziende interessate ad approfondire la propria presenza sul mercato e per quelle interessate ad accedervi”. 

“Registriamo un potenziale non sfruttato per le esportazioni italiane nel Paese di 829 milioni di euro”, ha continuato Cimmino, secondo cui “in altri termini, si tratta del17% delle esportazioni totali nel 2023 e del 13% nel 2024. I macchinari e alcuni dei nostri noti beni di consumo rappresentano circa il 40% di questo potenziale. Alimentando questo canale, possiamo rafforzare i legami bilaterali più integrati”. Per Cimmino “le aziende italiane rappresentano un mix unico di creatività, qualità e tradizione. Al di là dei numeri e dei prodotti, noi portiamo con noi una forte convinzione di partnership. Ed è proprio questo che rende il nostro dialogo con l’Arabia Saudita così strategico: non si tratta solo di commercio, ma di creazione di valore comune”.





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