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Dalla natura all’innovazione: la ginestra calabrese per una nuova filiera sostenibile


Il progetto in breve

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

La storia del progetto

La pianta della ginestra, grazie anche alla celebre lirica di Giacomo Leopardi, è presente nell’immaginario collettivo come emblema di tenacia e resilienza in mezzo alle asperità della natura. Largamente diffusa nel territorio calabrese, dove cresce spontaneamente e senza necessità di trattamenti con insetticidi – come avviene invece per altre piante da fibra – questa risorsa naturale e le sue caratteristiche uniche sono al centro del progetto di ricerca e sperimentazione “SMAFINEC”, che sta per Smart Manufacturing per Fibre Naturali ed Ecosostenibili.

Ginestra della Sila

Finanziata nell’ambito del Programma FESR 2014-2020 della Regione Calabria con un importo di circa 450 mila euro, l’iniziativa coinvolge un raggruppamento di enti universitari e imprese private, tra cui il Dipartimento di Tecnologie Chimiche dell’Università della Calabria, il Consorzio interuniversitario Tebaid, aziende leader nella produzione di arredi e mobili per scuole e uffici, e PMI calabresi operanti nella ricerca in campo biomedico ambientale e chimico-fisico.

All’origine del progetto, un’idea semplice e allo stesso tempo innovativa: fare tesoro del ricco patrimonio naturale a disposizione – solo nel Parco dell’Aspromonte sono stati localizzati oltre 5mila ettari di ginestreti – ottimizzando l’impiego delle fibre della ginestra a livello industriale, con previsione di ricadute positive sia in termini ambientali che economici. Sulla base di questo assunto sono state intraprese la ricerca e la sperimentazione di procedure e strumenti per innestare una nuova filiera produttiva, incentrata sulla realizzazione di pannelli da impiegare per la produzione di mobili nel settore dell’arredo per le scuole e per ambienti di lavoro. L’obiettivo finale è arrivare a introdurre sul mercato componenti in grado di dar vita a una linea di arredi e tessuti innovativa ed ecocompatibile, in coerenza con le disposizioni del Green Public Procurement(si apre in una nuova finestra) (gli Acquisti verdi della Pubblica Amministrazione) e con la strategia europea dell’economia circolare(si apre in una nuova finestra), che premiano la riciclabilità e l’utilizzo di piante a rapida crescita anziché l’uso di legname proveniente da taglio di foreste.

Banchi e arredi scolastici prodotti con fibre della ginestra

Il cuore di SMAFINEC è l’estrazione della fibra tessile della ginestra. L’utilizzo della componente legnosa ottenuta mediante il processo di sfibratura è stato implementato grazie all’introduzione di prototipi di automazione industriale, a partire dall’ottimizzazione di quello già realizzato in precedenza dall’Università della Calabria. Si tratta di un impianto pilota per un nuovo sfibratore in grado di produrre piccoli quantitativi di fibra all’ora, che saranno utilizzati per realizzare nuovi prototipi di filati, di tessuti e, per la prima volta, anche di abiti in ginestra. A tale riguardo sono stati già creati due prototipi di abiti per donna – un trench e una tuta – con l’obiettivo quindi di estendere la filiera produttiva anche al settore della moda sostenibile. Una sfida futura che si congiunge al tempo stesso con il passato, dato che scoperte recenti hanno dimostrato che anche nell’antica Pompei la ginestra era utilizzata per realizzare abiti e altri manufatti.

Oltre a tessuti, grazie all’utilizzo degli scarti legnosi derivanti dall’estrazione della fibra tessile, la ginestra darà vita a nuovi prototipi di banchi e mobili scolastici con basso grado di inquinamento indoor, permettendo così alla filiera calabrese di competere con aziende nazionali e internazionali che operano già nel campo dell’arredo ecologico a basso impatto ambientale, richiesto soprattutto nelle scuole e negli ospedali.

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Buste paga

 

Una volta raggiunti i risultati prefissati si potranno ridurre ulteriormente i tempi per passare dalla fase di ricerca a una fase industriale. Questo al fine di dare risposta alle numerose manifestazioni di interesse provenienti da imprese connesse ai grandi marchi della moda italiana e dell’alta moda etica e sostenibile, ma anche da aziende dell’arredo e di altri settori, intenzionate a trarre vantaggio dalle caratteristiche di leggerezza, resistenza e riciclabilità della ginestra.

Secondo i partner di SMAFINEC, tutto questo potrebbe dare inizio a una nuova filiera sostenibile made in Italy non solo in Calabria, ma in tutte le regioni italiane dove cresce spontanea la ginestra, non a caso chiamata fin dai tempi antichi l’oro della macchia mediterranea.

Scopri il progetto monitorato: https://opencoesione.gov.it/it/dati/progetti/1cl215544/

Fonte: opencoesione.gov.it



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