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Teleselling selvaggio: scopri il nuovo filtro che blocca le chiamate indesiderate!



Nell’estate del 2025, potremmo assistere alla fine delle incessanti chiamate dei call center che disturbano i consumatori con offerte di cambio contratto o fornitore, fingendo di rappresentare legittimi operatori delle telecomunicazioni o dell’energia. Queste pratiche hanno visto un incremento con la liberalizzazione del mercato elettrico. L’ Arera, l’Ente Regolatore del settore, ha notato un “aumento allarmante” delle segnalazioni da parte dei consumatori che ricevono chiamate da numeri generalmente non richiamabili, proponendo contratti di energia elettrica e gas basati su informazioni inesatte e ingannevoli.

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Si calcola che circa il 20% dei nuovi contratti di luce e gas sia stato stipulato usando tecniche ingannevoli. Ma non si tratta solo di offerte di energia, ma anche di telefonia, strumenti finanziari, assicurazioni e altro ancora.

Spoofing: sinonimo di truffa

Chi credeva che il Registro delle Opposizioni avrebbe fermato l’aggressivo telemarketing, si ritrova ancora a ricevere da 4 a 10 chiamate indesiderate a settimana. L’introduzione del blocco dello spoofing, prevista per fine aprile 2025 secondo quanto riportato da MF-Milano Finanza, potrebbe rappresentare un cambiamento decisivo. L’AgCom, presieduta da Giacomo Lasorella, si appresta a approvare un piano in due fasi per contrastare la falsificazione dei numeri chiamanti, rendendoli apparentemente affidabili e italiani. Questo risultato è stato possibile grazie all’accordo tra tutti gli operatori coinvolti, raggiunto dopo mesi di discussioni tecniche volte a fermare queste chiamate prima che possano raggiungere i destinatari.

Lo spoofing si è mostrato finora difficile da combattere: sul display del telefono compare un numero italiano, spesso con prefissi riconoscibili (come lo 06 di Roma). In realtà, dietro si nasconde un ente sconosciuto, spesso estero, che utilizza numeri non assegnati o irraggiungibili. Il trucco è semplice ma molto efficace: l’utente si fida, risponde e diventa vittima inconsapevole di frodi o si trova a dover gestire contratti attivati senza il suo consenso.

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La legislazione nazionale non è sufficiente

La normativa italiana impone già che le chiamate originate nel territorio nazionale mantengano l’integrità del numero chiamante. Gli operatori sono tenuti a garantire che il numero mostrato corrisponda realmente a uno assegnato. In caso contrario, possono modificare il numero con uno reale o bloccare direttamente la chiamata. Tuttavia, questa protezione si limita ai confini nazionali. Oggi, la maggior parte delle chiamate alterate con lo spoofing proviene dall’estero, in una percentuale che supera largamente il 90%.

Funzionamento del filtro anti-chiamate

Dal dialogo tra Agcom e gli operatori è emersa una proposta operativa preliminare articolata in due fasi. La prima fase prevede il blocco delle chiamate in ingresso da numeri fissi e non geografici (come 06, 02 o 800), che non dovrebbero mai provenire dall’estero. La seconda, più complessa ma essenziale, riguarda i numeri mobili, da cui derivano la maggior parte delle segnalazioni.

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Il sistema per contrastare queste truffe si basa su un controllo preventivo, una sorta di filtro che necessita della collaborazione delle compagnie telefoniche. Tutte le chiamate che arrivano dall’estero devono passare attraverso circa 15 operatori internazionali autorizzati, che fungono da porte d’accesso alla rete nazionale. Questi operatori sono obbligati a verificare in tempo reale se il numero chiamante sia effettivamente assegnato, confrontandolo con le liste ufficiali gestite dal ministero delle Imprese e del Made in Italy. Se il numero non esiste, o non è compatibile con il tipo di chiamata, ad esempio un fisso italiano che proviene da una rete estera, deve essere bloccato. C’è poi il caso ancora più insidioso dei numeri clonati, cioè numeri esistenti e attivi ma utilizzati da truffatori esteri. In questa situazione, si può intervenire verificando se il legittimo titolare del numero si trovi effettivamente in roaming internazionale. Se non è così, allora la chiamata viene bloccata prima di raggiungere il telefono della vittima.

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Il Registro delle Opposizioni è inefficace rispetto a queste chiamate. Creato per bloccare le telefonate commerciali indesiderate, funziona solo con soggetti di diritto italiano e non dispone degli strumenti tecnici per agire sulle chiamate estere, specialmente quelle mascherate. Inoltre, non impedisce materialmente che la chiamata sia effettuata: è solo un riferimento legale per chi desidera segnalare violazioni, non un sistema di filtraggio attivo.

Come si procederà allora? I tecnici italiani hanno scartato uno dei protocolli più noti a livello internazionale, lo Stir/Shaken utilizzato negli Stati Uniti e in Canada, per i suoi alti costi e la non compatibilità con la rete italiana. La soluzione nazionale si affida agli operatori di transito, che agiranno come barriere tra il traffico telefonico internazionale e la rete nazionale. Sebbene ci sia un ampio accordo sulle specifiche tecniche, le tempistiche continuano a generare dibattiti. E sono le aziende dei settori interessati a spingere per una rapida implementazione, cercando di attivare contemporaneamente il blocco di numeri fissi e mobili. La loro urgenza deriva dal fatto che anche queste sono gravemente danneggiate dalle pratiche scorrette. Il danno è sia economico che di immagine. Nonostante queste aziende operino correttamente, i malcapitati bersagli dello stalking telefonico possono confondere e non realizzare che lo spoofing non è una loro responsabilità, ma di chi sfrutta la loro reputazione. (riproduzione riservata)



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