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Xi dichiara guerra al “bullismo economico” scatenato da parte di “alcuni Paesi occidentali”. La Cina non ha intenzione di fare dietrofront e, per fare il punto della situazione sui dazi e sullo scenario economico interno e globale, s’è riunito il Politburo del Partito comunista Cinese. Presieduto proprio da Xi Jinping che ha riaffermato la volontà di Pechino di non darla vinta agli avversari americani: “La Cina si opporrà fermamente al contenimento strategico e al bullismo economico”. Alle parole, seguono i fatti. Anzi, gli obiettivi. Il Dragone se li è posti da tempo ma ha fatto in modo che tutto il mondo si ritrovasse, una volta ancora, a scorrere l’elenco dei traguardi a cui la Cina ambisce nel giro dei prossimi anni e nei prossimi mesi. Gli obiettivi sono chiarissimi: a medio lungo termine, Pechino punta a rafforzare l’autosufficienza industriale e scientifica. In pratica punta a farsi i suoi chip, a raggiungere il livello di know how utile a evitare di dover dipendere dalle tecnologie occidentali, e americane in particolar modo, su alcuni dei campi più vitali come, su tutti, l’Ai e l’innovazione digitale. Ma c’è da far fronte ai problemi che, fatalmente, l’applicazione dei dazi alla frontiera americana scatenerà su un’economia in espansione che rischia di perdere uno dei suoi mercati di sbocco più importanti e redditizi. A tal proposito, il Politburo ha annunciato che la Cina è pronta a tagliare i tassi di interesse e la riserva obbligatoria bancaria (RRR) e a sostenere le imprese colpite dai dazi. A tal fine è stato deciso di preparare piani d’emergenza per eventuali shock economici esterni.
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