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Talenti, infrastrutture e normative: cosa prevede la Strategia italiana per la Realtà Virtuale e Aumentata


Promuovere la diffusione e l’integrazione delle tecnologie immersive nei settori produttivi e nei servizi pubblici, con l’obiettivo di favorire la competitività del sistema economico nazionale e accelerare la transizione digitale: è questo l’obiettivo della Strategia italiana per la Realtà Virtuale e Aumentata.

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Il documento è stato sviluppato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy nell’ambito di un gruppo di lavoro dedicato istituito presso la Segreteria Tecnico-Amministrativa del Comitato interministeriale per la transizione digitale (CITD) in collaborazione, in primo luogo, con il Dipartimento per la Trasformazione Digitale e con il contributo di: Ministero della Difesa; Ministero dell’Università e della Ricerca – Centro Nazionale di Ricerca in High Performance Computing, Big Data and Quantum Computing (ICSC); Fondazione Bordoni; Fondazione Formit; Ministero per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR; Ministero dell’economia e delle finanze; Ministero per gli Affari regionali e le autonomie; Ministero della Giustizia; Ministero dell’Interno; Ministero dell’Istruzione e del Merito; Conferenza delle Regioni.

La Strategia è composta da sei capitoli che, muovendo dall’analisi dell’evoluzione dell’ecosistema tecnologico e dei casi d’uso, descrivono gli obiettivi che la strategia si propone di raggiungere per valorizzare le imprese e aumentare il loro livello di competitività e di innovazione.

L’evoluzione del sistema tecnologico italiano

La Realtà Aumentata (AR) e la Realtà Virtuale (VR) rappresentano una nuova dimensione evolutiva di Internet, integrando il mondo fisico e quello digitale e contribuendo alla “connected economy” e all’“Internet of Things”.

Queste tecnologie si qualificano come un fattore abilitante fondamentale per lo sviluppo di Internet. Il loro potenziale è amplificato dall’accelerazione nello sviluppo di tecnologie correlate come l’Intelligenza Artificiale (AI), l’Internet of Things (IoT), la blockchain e il cloud computing, favorendo l’emergere di ecosistemi digitali avanzati e del Metaverso industriale.

In particolare, l’AI catalizza lo sviluppo del mercato fornendo la potenza d’analisi per la rappresentazione in tempo reale e la capacità di generare contenuti unici, come chatbot e avatar per interazioni immersive e personalizzate.

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L’ecosistema tecnologico integrato è considerato un elemento abilitante differenziante per il rinnovamento economico del Paese.

La manifattura di prodotti e software per AR/VR è in fase accelerante, creando competizione tra big tech, produttori di hardware, infrastrutture di trasmissione dati e leader industriali.

I due pilastri principali di questo ecosistema sono le “Deep Tech” (hardware e infrastrutture) e le “Software Tech” (tool di virtualizzazione ed esperienze immersive).

Sul fronte della domanda, il Metaverso rappresenta un nuovo modello di apprendimento, interazione e fruizione per i consumatori, che mostrano una crescente familiarità con i concetti di VR e AR.

Per quanto riguarda l’offerta, le aziende italiane, pur con ritardi nella digitalizzazione generale secondo l’indice DESI, vedono le tecnologie AR e VR come un’opportunità di salto generazionale, data la necessità di adottare AI, big data e cloud per il loro pieno utilizzo.

Gli investimenti nel Metaverso industriale sono in crescita a livello globale e in Italia, dove si sono registrati 482 progetti innovativi in Realtà Aumentata, Mista e Virtuale dal 2020 al 2023, con un impatto economico stimato significativo entro il 2029.

La Strategia italiana per le Realtà Virtuali e Aumentate, gli obiettivi

Il compito della Strategia italiana per le Realtà Virtuali e Aumentate è, come si legge nel documento, quello di “coordinare le componenti dell’ecosistema affinché sia raggiunto l’obiettivo adeguato alle esigenze del sistema Paese e degli obiettivi chiave della strategia industriale”, delineata nel Libro Verde per una nuova politica di strategia industrial per l’Italia, vale a dire:

1) Mantenere il ruolo centrale della manifattura nell’economia italiana

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2) Preservare il modello produttivo tradizionale del Made in Italy, le sue specificità e il suo carattere di patrimonio storico industriale italiano, modernizzandolo con l’introduzione di nuove tecnologie e processi innovativi, anche per il rafforzamento del sistema delle piccole e medie imprese.

3) Raggiungere gli obiettivi delle transizioni green e tech, garantendo la costante innovazione tecnologica dei processi produttivi delle industrie italiane e la loro sostenibilità ambientale, anche attraverso lo sviluppo e l’applicazione delle nuove tecnologie di frontiera.

4) Ampliare i segmenti nazionali delle catene globali del valore e riposizionare le imprese italiane verso specializzazioni a maggior valore aggiunto e su nicchie ad alto valore tecnologico.

I quattro pilastri della strategia

Per raggiungere questi obiettivi la strategia indica quattro pilastri su cui concentrarsi, in sinergia con altre iniziative nazionali ed europee, coerentemente con l’impostazione “whole of government” auspicato dalla nuova strategia industriale.

Vediamo quali sono le aree di intervento delineate dalla Strategia italiana per le Realtà Virtuali e Aumentate.

1. Puntare sull’attrazione dei talenti e sul sistema delle università

Il primo pillar della strategia riguarda l’attrattività del Paese per quanto riguarda i talenti, riconoscendo un buon punto di partenza del nostro Paese ma anche la necessità di sforzi maggiori, in sinergia con gli obiettivi e le risorse stanziate dal PNRR nell’ambito della Missione 4 – Istruzione e Ricerca e il Programma Nazionale per l’Intelligenza Artificiale.

L’obiettivo è potenziare i programmi educativi e rafforzare la collaborazione tra università e industrie, creando le condizioni abilitanti per sostenere l’ecosistema delle tecnologie virtuali e l’arrivo di nuovi talenti a supporto delle missioni strategiche del PNRR.

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L’Italia ha infatti un ampio e specializzato bacino di competenze nel mercato dei mondi virtuali e del Metaverso, con le università che producono annualmente oltre 60.000 laureati STEM, includendo una percentuale crescente di studenti stranieri.

Il Paese si posiziona bene a livello europeo e mondiale per le citazioni nella ricerca in settori chiave come ingegneria elettrica/elettronica, computer science, sistemi di controllo e nanotecnologie.

Nonostante ciò è necessario promuovere programmi formativi specifici per lo sviluppo di realtà estese (XR) che rendano i neolaureati particolarmente attrattivi per ruoli specializzati in aree come computer science, AI, legal, grafica computerizzata in tempo reale e design.

Un passo importantissimo anche per sostenere le aziende che incontrano difficoltà nel reperire risorse umane qualificate e nel scalare le proprie iniziative su larga scala.

2. Assicurare che le tecnologie abilitanti vengano introdotte ed ampliate per lo sviluppo di prodotti e processi a supporto del Metaverso, sia per grandi imprese che per l’ecosistema delle startup

Questo punto sottolinea come i mondi virtuali e il Metaverso siano considerati un elemento differenziante per il rinnovamento delle imprese italiane, offrendo funzionalità in grado di innovare processi, prodotti e servizi.

La strategia pone particolare attenzione ai settori Deep Tech e Software Tech, sostenuti da rilevanti investimenti dal PNRR (Missione 4 Componente 2, Investimento 3.2) e specifiche misure legislative, come il disegno di legge sul Made in Italy.

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3. Valorizzare l’infrastruttura a banda larga fissa e mobile

L’obiettivo del terzo pilastro della Strategia italiana per le Realtà Virtuali e Aumentate è creare un ecosistema interconnesso, fisso e mobile, che faciliti lo sviluppo delle tecnologie emergenti come quelle legate al Metaverso.

Numerose le risorse e gli strumenti già messi in campo che possono concorrere al raggiungimento di questo obiettivo, come: l’Investimento M1C2I3 – Reti ultraveloci banda ultra-larga e 5G del PNRR; la nuova “Strategia italiana per la banda ultra larga 2023 – 2026”; il rilancio del SINFI (Sistema Informativo Nazionale Federato delle Infrastrutture) e la costituzione di fondi di capitale di rischio per startup e PMI innovative

4. Sviluppare un contesto regolamentare in grado di tutelare il consumatore e abilitare la concorrenza di mercato

Il quarto pilastro della Strategia Italiana per le Realtà Virtuali e Aumentate affronta le nuove e complesse sfide legali e normative poste dallo sviluppo dei mondi virtuali e del Metaverso.

La Strategia riconosce che queste tecnologie richiedono un grande sforzo da parte del legislatore per gestire tematiche critiche quali:

  • la privacy e la tutela dei dati
  • la moderazione dei contenuti
  • le identità virtuali, sottolineando la difficoltà attuale nel verificare l’identità reale dietro un avatar e la necessità di ricondurre le azioni virtuali a un soggetto umano individuabile per prevenire furti d’identità, violazioni dei diritti all’immagine e della reputazione
  • gli aspetti fiscali e la tutela antifrode
  • i profili concorrenziali
  • la proprietà intellettuale
  • la cybersecurity, considerata l’enorme quantità di dati sensibili che circolano e la necessità di tutele contro cyber-attacchi, furti d’identità e frodi informatiche

Il documento evidenzia inoltre la necessità di tutelare gli utenti da possibili aggressioni verbali o fisiche in questi ambienti, considerando non solo reati come offesa, ingiuria o diffamazione, ma anche violenza, aggressione e molestie. Non sono da sottovalutare i rischi fisici e psicosociali legati all’uso prolungato delle tecnologie AR e VR.

Su questo fronte, l’Italia continuerà a lavorare in sinergia con l’Unione europea nell’ambito dello Steering group sui mondi virtuali istituito dalla Commissione europea a gennaio 2024 per facilitare la collaborazione con gli Stati membri sullo sviluppo dei mondi virtuali e sulla più ampia transizione tecnologica al Web 4.0.

La Strategia italiana per le Realtà Virtuali e Aumentate, le azioni proposte

Nell’ambito di questi quattro pilastri, le azioni proposte dalla strategia sono:

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  1. Sostenere la creazione di un ecosistema relativo alle tecnologie virtuali e al Metaverso aperto e transnazionale, cooperando in sinergia con altre istituzioni (italiane ed internazionali) per promuovere standard comuni e, quindi, l’interoperabilità tra i diversi mondi virtuali
  2. Assicurare che la potenzialità di questa tecnologia sia sfruttata nelle missioni chiave del PNRR per tutte le filiere produttive e per la modernizzazione delle pubbliche amministrazioni
  3. Rendere coerente il quadro normativo nazionale (che risponde alla DSA, GDPR, Data Act e AI Act) con le esigenze delle tecnologie AR e VR applicate alle aziende italiane, in particolare per quanto riguarda sicurezza e tutela del copyright
  4. Creare un contesto dove gli innovatori, come catalizzatori della crescita dell’AI auspicata dall’Unione europea, adottino un approccio etico e si impegnino a rispettare le normative dell’UE
  5. Evolvere la strumentazione e il codice normativo per la lotta alla contraffazione nell’ambito di design e marchi, per far fronte ai mercati interni. Nel mondo dei marchi, la nostra normativa di proprietà industriale dovrà evolvere le categorie merceologiche per le quali si registra un marchio, che dovranno essere considerate valide anche per le loro controparti virtuali
  6. Lavorare, anche con le istituzioni europee, per approfondire il tema degli NFT e studiare la relativa legislazione nel contesto MiCA (Markets in Crypto Assets), creando coerenza con il quadro complessivo della regolamentazione finanziaria, per garantire un utilizzo trasparente, sicuro e compatibile tra diversi meccanismi di trasferimento di valore
  7. Avviare un sandbox per i mondi virtuali, offrendo opportunità alle PMI di applicare e testare tecnologie, prodotti o servizi innovativi, valutando la fattibilità di mercato di nuovi modelli di business, promuovere l’apprendimento normativo, fornendo input ai regolatori/autorità pubbliche per l’adozione di nuove politiche e legislazioni o per la revisione di quelle esistenti, e migliorare la cooperazione e l’armonizzazione transfrontaliere.

Il periodo di consultazione pubblica

La Strategia italiana per le Realtà Virtuali e Aumentate sarà aperta a consultazione pubblica fino al 25 maggio 2025.

Gli stakeholder potranno inviare commenti e osservazioni per ciascuno dei capitoli di cui si compone la Strategia.

I contributi (max 300 caratteri) potranno essere inviati scrivendo all’indirizzo email DGTEC@mimit.gov.it.

Strategia italiana per le Realtà Virtuali e Aumentate, il documento

Strategia_Italiana_per_le_Realta_Virtuali_e_Aumentate_2025



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