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Ischia, 10 milioni alle imprese colpite dall’alluvione del 2022


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Fino a 100mila euro a chi ha perso almeno il 20% del fatturato

Ischia.  

A quasi tre anni dalla frana che il 26 novembre 2022 ha travolto l’isola di Ischia, arriva un piano di ristori da 10 milioni di euro destinato alle imprese locali che hanno subito danni economici rilevanti. Lo stabilisce un’ordinanza firmata dal commissario straordinario per la ricostruzione, Giovanni Legnini, che attua le misure previste dalla legge di bilancio 2025 per sostenere le attività colpite da eventi catastrofici.

 

Il provvedimento prevede contributi a fondo perduto fino a 100.000 euro per ciascuna annualità 2023 e 2024. Le imprese potranno accedervi se dimostreranno una perdita di fatturato di almeno il 20% rispetto alla media del triennio precedente. Le domande dovranno essere presentate entro il 31 luglio 2025, esclusivamente da imprese con sede sull’isola e regolarmente iscritte al Registro delle imprese.

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L’aiuto, però, non sarà cumulabile con altri indennizzi già ottenuti, incluse le misure straordinarie legate al Covid. L’erogazione per l’anno 2023 avverrà in un’unica tranche entro 30 giorni dall’approvazione della domanda, mentre per il 2024 sarà preceduta da una verifica delle risorse residue disponibili.

Aiuti anche per chi ha subito disagi dai cantieri della ricostruzione

Una seconda linea di intervento riguarderà le attività economiche penalizzate dall’apertura dei cantieri per la ricostruzione pubblica e privata. In questo caso, i ristori – sempre fino a 100mila euro – saranno destinati alle imprese che nel 2025 registreranno un calo di fatturato del 20%, secondo gli stessi criteri già previsti per gli anni precedenti. La scadenza per presentare domanda è fissata al 31 dicembre 2025.

Estesi i ristori anche alle imprese colpite dal sisma del 2017

Tra le novità più significative dell’ordinanza c’è l’estensione dei contributi alle imprese dei Comuni di Casamicciola, Forio e Lacco Ameno già danneggiate dal terremoto del 2017. Molte di queste attività non hanno potuto riavviare l’attività proprio a causa della frana del 2022. Per loro, il contributo servirà a compensare le mancate entrate degli anni 2023 e 2024, ma solo se avranno presentato domanda di ricostruzione o di delocalizzazione entro il 15 settembre 2025.

Il testo prevede infine che i contributi per l’acquisto di nuovi macchinari e attrezzature, già riservati alle imprese temporaneamente trasferite, siano riconosciuti anche a quelle definitivamente delocalizzate per ragioni di sicurezza o per scelta volontaria.

“Abbiamo cercato di includere il maggior numero possibile di attività colpite, ascoltando anche le istanze delle associazioni di categoria”, ha dichiarato il commissario Legnini. “Il nostro obiettivo è evitare che le imprese più fragili vengano escluse da questi aiuti, a maggior ragione se colpite da eventi concatenati come il sisma e la frana”.

L’entrata in vigore dell’ordinanza resta vincolata al parere della Corte dei Conti. Solo dopo il suo via libera, le imprese potranno contare ufficialmente su un sostegno tanto atteso quanto necessario per tornare a guardare avanti.

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