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Efficienza energetica, interrogazione Cappelletti (M5S): su attivazione ecoprestito interventi per edifici PA e imprese


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CAPPELLETTI Enrico

Roma – testo di

Martedì 22 aprile 2025, seduta n. 469

CAPPELLETTI. — Al Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica. — Per sapere – premesso che:

i magistrati della Corte dei conti, con delibera n. 26/2023/CCC, segnalarono al Mase (Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica) le criticità presenti nella gestione delle risorse del Fnee (Fondo nazionale per l’efficienza energetica) raccomandandolo ad elaborare le misure correttive;

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per la Corte, nei quattro anni dall’istituzione del Fondo (le prime domande di accesso alla misura risalgono infatti al maggio-giugno 2019), solo 2,8 milioni di euro, sui 310 stanziati, sono stati erogati per il finanziamento di progetti di efficientamento o di riduzione dei consumi di energia;

si rammenta che, sia nel PNRR che nel Pniec, viene previsto il potenziamento del Fnee con un obbiettivo di 0,7 milioni di Tep di energia finale in valore cumulato al 2030, a fronte invece di un valore realizzato attualmente, di circa 4.000 Tep;

con interrogazione 4-01855, presentata nel novembre 2023 dall’interrogante, è stato chiesto al Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica se intendeva dar corso alle raccomandazioni della Corte e se non riteneva opportuno ampliare le finalità del Fondo anche agli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici di proprietà della pubblica amministrazione e di imprese attraverso l’autoconsumo collettivo e individuale di energia per la realizzazione di comunità energetiche rinnovabili;

l’arco di tempo trascorso dalla mancata adozione delle misure correttive del Fnee ha portato la Corte dei conti ad adottare una nuova delibera il 1° aprile 2025 nella quale si apprende che, per completare la riforma, mancherebbe ancora il parere del Ministero dell’economia e delle finanze. Ciò, malgrado sia «in corso di avanzata lavorazione», renderebbe le tempistiche del decreto sulla riforma dello strumento «ancora indeterminate» ed incerte;

quest’ultima delibera della Corte contiene inoltre anche una raccomandazione nella quale si chiede al Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica di valutare «la potenziale destinazione di risorse alla sezione cosiddetto ecoprestito». In pratica, accanto alla sezione «ordinaria» del Fnee dedicata a «Finanziamenti agevolati e fondo perduto» e «Garanzie», ci sarebbe la possibilità di attivarne un’altra dedicata appunto ad un ecoprestito, uno strumento che potrebbe favorire gli investimenti sul risparmio energetico;

infine la Corte ha invitato il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica «a riferire» entro 30 giorni dal ricevimento della deliberazione «sulle eventuali iniziative intraprese per osservare le raccomandazioni impartite». In caso contrario, il collegio della Corte assegnerà il significato di mancata adozione di ogni misura, prendendone conseguentemente atto –:

se abbia riferito, come raccomandato dalla Corte dei conti, quali siano le iniziative intraprese per osservare le raccomandazioni impartite e se non ritenga opportuno attivare l’ecoprestito anche per gli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici di proprietà della pubblica amministrazione e di imprese attraverso l’autoconsumo collettivo e individuale di energia per la realizzazione di comunità energetiche rinnovabili.
(5-03897)




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