Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

sei marchigiani doc ed i temi scottanti per Acquaroli e Ricci


Trasforma il tuo sogno in realtà

partecipa alle aste immobiliari.

 

In teoria mancano poco più di cinque mesi alle prossime elezioni regionali, le più incerte e attese degli ultimi decenni. Da una parte il governatore in carica, Francesco Acquaroli, leader indiscusso e incontrastato di Fratelli d’Italia e di tutto il centrodestra; dall’altra Matteo Ricci, europarlamentare del Pd che lo sfida nel tentativo di riportare a casa la poltrona di Presidente delle Marche a lungo gestita dal centrosinistra. In attesa dei primi duelli (speriamo presto faccia a faccia), abbiamo chiesto a 6 autorevoli rappresentanti delle province marchigiane di scrivere una breve lettera ai due candidati. Per esprimere in modo netto e definito le priorità che devono essere affrontare dall’autunno in poi da colui che vincerà la battaglia elettorale. Ne emergono – da nord a sud – solidi spunti di interesse (dall’economia all’istruzione, dalla sanità alle infrastrutture) che proprio Acquaroli e Ricci farebbero bene a tenere presenti nei loro programmi ancora da definire (e rifinire), prima di essere sostenuti dalle rispettive coalizioni.

Alfonso Postorino: «Il dragaggio dei porti, guaio che va risolto»

Al futuro governatore chiedo di mostrare un’attenzione particolare al settore della nautica e al dragaggio. Il Cantiere Navale Rossini è socio fondatore del Marche Yachting and Crusing composto da oltre 30 aziende di una filiera che in regione conta 3500 addetti con un miliardo e 200 milioni di fatturato di cui il 90% all’estero. Sottolineo che sono grato a Palazzo Raffaello per l’attenzione che già ripone alle esigenze del comparto, ma chi guiderà la Regione dovrà assolutamente affrontare il problema dell’insabbiamento dei porti che, tranne Ancona, riguarda Pesaro, Fano, Senigallia e Porto San Giorgio. L’Autorità Portuale fa il massimo, ma deve rispettare le leggi vigenti e le mani sono legate da criteri troppi rigidi sulla destinazione dei sedimenti portuali. Ma ciò che viene dal mare deve essere riportato al mare. Invece ora le soluzioni sono le discariche, con costi elevatissimi, o la cassa di colmata di Ancona. Sono normative regionali e le Marche hanno indicazioni molto restrittive di cui soffrono i porti minori del territorio e il loro indotto. A Pesaro non posiamo accogliere imbarcazioni per più di 50/55 metri. Parliamo di fondali che non arrivano a più di 4 metri di profondità; il porto di Pesaro è anche peggio, non so se arriva a mezzo metro. L’ultimo dragaggio risale al 2016 e solo nella parte più interna. Aggiungerei altre due richieste. Maggiore supporto all’internazionalizzazione, in quanto ci sono imprese della nautica piccole ma con un grande know how ed è un peccato che non abbiano la possibilità di affacciarsi in modo efficace sui mercati esteri. E poi i collegamenti: potenziare l’aeroporto di Falconara e anche la linea ferroviaria tra le Marche e Roma e, infine, completare il collegamento del porto di Ancona all’autostrada.
Alfonso Postorino Direttore Cantieri Navali Rossini, Pesaro

Richiedi prestito online

Procedura celere

 

Elisabetta Pieragostini: «Bandi per le pmi snelli e mirati a target precisi»

Concretezza, incisività e velocità sono le parole chiave. Mi aspetto una presenza costante al fianco dell’imprenditoria marchigiana che sta attraversando un momento difficile. Ascolto, supporto e una serie di azioni concrete. Penso a bandi per innovazione, internazionalizzazione e formazione. Bandi che siano a dimensione di pmi, snelli e mirati a precisi obiettivi. Penso ad un sistema di premialità verso le aziende con progetti di sostenibilità. L’Europa sta andando verso questa direzione, vorrei che la Regione indichi la strada da percorrere alle sue imprese, poiché tutti dovremo essere più sensibili verso questa tematica. Mi aspetto anche che la Regione spiani la strada per favorire processi aggregativi. Nelle Marche abbiamo bisogno di fare squadra, in tutti i settori. Un processo che la Regione non può imporre ma può contribuire a creare le condizioni favorevoli affinché avvenga. Non dimentico il ruolo di efficace portavoce che il presidente della Regione deve svolgere a livello istituzionale col Governo. Mi riferisco soprattutto alla decontribuzione del costo del lavoro. Abbiamo bisogno di misure impattanti, capaci di dare un vero sostegno all’economia regionale. Il tutto cercando di ridurre la differenza tra i tempi di reazione delle imprese e quelli della politica. 
Elisabetta PieragostiniPresidente sezione Accessori Confindustria Fermo (Sant’Elpidio a Mare)

Pierluigi Bocchini: «Un ente terzo per misurare la gestione»

Vorrei un salto di qualità nella scelta della classe dirigente. Non mi riferisco solo alla scelta della Giunta, ma a tutte le nomine: profili scelti per competenze dimostrate sul campo. Suggerirei, la declinazione degli obiettivi e un sistema trasparente per la misurazione dei risultati raggiunti. Penso ad un Ente terzo che con regolarità misuri lo stato delle liste di attesa nella sanità, il tempo medio di percorrenza per km di strada nella regione, i posti di lavoro creati per ogni euro erogato dai bandi che vengono assegnati. In azienda li chiamiamo KPIs, riducendo ad un acronimo ciò che nella realtà rappresenta la normale gestione manageriale della cosa pubblica. E poi un progetto strategico per attrarre i giovani. Tra denatalità, emigrazione studentesca-lavorativa ed isolamento infrastrutturale, la regione sta scomparendo da tutti i radar. I giovani rimangono se diamo prospettive di reddito e di crescita professionale. Occorre essere competitivi nei settori ad alta creazione di valore. Il digitale ad esempio: nelle Marche sono nati gioielli come Teamsystem o Namirial. Concentriamo le poche risorse su progetti che creano valore. Il futuro lo si costruisce sulla qualità delle nuove generazioni, senza pregiudizi su etnie, religioni o culture.
Pierluigi Bocchinipresidente di Clabo (Jesi) 

Francesca Spigarelli: «Serve più visione su istruzione e formazione»

Servono: competenze, coraggio, visione, cura. Vorrei coraggio nelle scelte. La Regione ha bisogno di un Piano di trasformazione strutturale, ambizioso, che guardi a crescita economica e sviluppo come requisiti essenziali per sostenere i diritti fondamentali dei cittadini: salute, formazione, assistenza, lavoro. Vorrei visione. Il mio suggerimento è di fondare il rilancio delle Marche su istruzione e formazione. Il territorio può diventare un polo di eccellenza per la qualità del capitale umano. La Regione deve agire da leva per creare un sistema universitario coordinato, di livello internazionale, che faccia da traino allo sviluppo, in sinergia con gli istituti scolastici e gli ITS. La transizione digitale e l’intelligenza artificiale potrebbero essere, invece, la nuova infrastruttura abilitante, la nuova specializzazione della Regione, capace di integrare amministrazioni pubbliche, centri di ricerca, piccole e medie imprese in un ecosistema innovativo e collaborativo. Infine, vorrei cura, attenzione all’innovazione sociale, guardando alle comunità e alle sue fragilità. Un esempio viene dalla sanità: il territorio deve tornare ad essere centrale. Strutture residenziali, assistenza domiciliare, telemedicina possono aiutare individui e famiglie a supportare anziani, malati psichici, persone con disabilità fisiche. 
Francesca Spigarelli, professoressa di Economia Applicata all’Università Macerata (Fano)

Angelo Galeati: «Ora l’A14 non è un’autostrada, ma uno scoglio»

Sono troppe le cose che vorrei chiedere, cerco di fare una sintesi. Ad esempio vorrei dire che tanto è stato fatto ma tanto ancora bisogna fare. La nostra regione sta lentamente uscendo dal suo storico isolamento – non solamente infrastrutturale – dimostrando capacità inaspettate di resilienza. Ma siamo ancora lacunosi in termini infrastrutturali. L’autostrada A14, nel sud delle Marche, è ancora uno scoglio più che una via. Il trasporto delle merci viaggia prevalentemente su gomma e l’autostrada resta il tragitto più trafficato. E per come è ridotta, con tutti quei cantieri aperti, non ci aiuta. Anche i collegamenti con Roma sono molto lontani dall’essere migliorati. Bene invece il nostro aeroporto per i collegamenti con i principali hub internazionali. Il futuro governatore che risulterà eletto nelle Marche in autunno dovrebbe insistere di più con le attività di marketing territoriale e investire in comunicazione. Altre regioni stanno facendo meglio di noi, e noi non dovremmo essere da meno. Marche deve diventare un brand internazionale, caspita, ma perché non provarci di più? Per la nostra zona industriale ascolana è ancora irrisolto il tema del Piceno Consind, un organo ormai vetusto, con un debito stratosferico che pesa sulle imprese e il sistema pubblico.
Angelo GaleatiAmministratore delegato della Sabelli (Ascoli)

Trasforma il tuo sogno in realtà

partecipa alle aste immobiliari.

 

Fabio Giulianelli: «Detassiamo chi viene da fuori per investire qui»

Al futuro Governatore chiedo che sostenga coloro che investono nel nostro territorio, che premi le iniziative che promuovono l’artigianato e l’imprenditorialità giovanile, attraverso l’implementazione di incentivi, stimoli e un supporto concreto da parte delle istituzioni. L’artigianato ha storicamente costituito il pilastro della ricchezza delle Marche e merita di essere adeguatamente valorizzato. Bisogna offrire ai giovani la possibilità di credere nelle potenzialità del nostro territorio. Dopo il fallimento di Banca Marche, il settore artigianale ha subito un significativo impoverimento e non ha ricevuto il supporto necessario per la sua ripresa. Occorrerebbe introdurre agevolazioni fiscali per coloro che decidono di operare e investire qui. La detassazione di queste iniziative potrebbe restituire alle Marche il ruolo di punto di riferimento per l’intero panorama nazionale, soprattutto in un contesto globale – la questione dazi – che vuole premiare chi investe localmente. Le piccole realtà artigianali sono un valore aggiunto per la nostra regione e devono essere sostenute in modo sistematico. Pensiamo a storie di successo come quella della Lube e di molti altri marchi noti della moda e della calzatura, che devono le loro fortune agli inizi da umili artigiani. Con il giusto supporto istituzionale le idee possono trasformarsi in imprese fiorenti e competitive. In aggiunta, è cruciale intervenire sulla viabilità nella valle del Potenza. Un’infrastruttura adeguata è essenziale per facilitare gli spostamenti e promuovere lo sviluppo economico. Investire in strade e collegamenti significa investire nel futuro delle nostre comunità e nella loro interconnessione. Confido che queste proposte possano contribuire a delineare un futuro prospero per le Marche e a garantire una crescita sostenibile per tutti i suoi cittadini.
Fabio GiulianelliAmministratore delegato della Lube (Treia)





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Prestito personale

Delibera veloce

 

Dilazione debiti

Saldo e stralcio