Con 313 strutture certificate, pari al 65% del totale nazionale, il Piemonte si conferma la prima regione italiana per numero di imprese che hanno ottenuto il nuovo rating del marchio “Ospitalità Italiana”, il sistema di certificazione promosso dal Sistema camerale e curato da Isnart – Istituto Nazionale Ricerche Turistiche, che premia affidabilità, autenticità, promozione del territorio e sostenibilità.
A seguire la Campania con 44 strutture certificate, il Lazio e la Sicilia con 43 ciascuna, e la Toscana con 39.
In Piemonte, in particolare Cuneo, giunta alla quarta edizione del progetto, ha certificato 25 strutture nel 2025, portando a 184 il totale provinciale: quasi il 40% del totale nazionale. Numeri che raccontano un modello consolidato, basato su qualità, coerenza e capacità di promuovere il territorio grazie all’attenzione che il Sistema camerale sta dedicando alla valorizzazione della filiera turistica.
Il valore aggiunto della certificazione sta, oltre all’elevazione degli standard, nella costruzione di un dialogo diretto con categorie specifiche di utenti: nel 2025, Millennial e Gen Z rappresentano il 50% della domanda turistica globale. Sono turisti esigenti, attenti a sostenibilità, autenticità e digitalizzazione. Prenotano e scelgono online, cercano esperienze memorabili e condivisibili, e premiano le destinazioni con un’identità chiara e riconoscibile, che sia adeguatamente promossa online e “Instagrammabile”.
Il marchio Ospitalità Italiana vuole rispondere a queste esigenze. È un sistema di certificazione super partes, basato su: audit in loco e valutazione oggettiva; assegnazione di rating in corone (da 1 a 3 dove 1 è il minimo e 3 rappresenta il massimo); riconoscimenti per l’impegno ambientale (foglia verde); visibilità nazionale e digitale.
«Oggi un’impresa turistica non può limitarsi a vendere un servizio: deve raccontare identità, coerenza e valore – spiega Loretta Credaro, presidente di Isnart – Con Ospitalità Italiana aiutiamo le strutture a posizionarsi meglio, e i territori a farsi riconoscere come destinazioni di qualità. Il modello piemontese dimostra che la certificazione diffusa genera valore sistemico: aumenta la fiducia del cliente, la competitività delle imprese e la riconoscibilità del territorio. Posso anticipare che il marchio sta crescendo con nuove Camere che sono in fase di adesione per confermare il loro supporto alla crescita della cultura d’impresa verso il quality management nel sistema turistico imprenditoriale».
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