La firma dell’accordo con Beko Europe al Ministero delle
Imprese e del Made in Italy rappresenta un primo, importantissimo passo per
evitare la chiusura dello stabilimento di Comunanza, un epilogo che avrebbe
avuto conseguenze irreversibili per il tessuto produttivo, occupazionale e
sociale di tutto il Piceno.
La CNA di Ascoli Piceno esprime soddisfazione per il
risultato raggiunto, frutto di un impegno congiunto tra istituzioni,
azienda e parti sociali per tutelare non solo i posti di lavoro attivi nello
stabilimento, ma anche le migliaia di operatori delle piccole e medie imprese
che ogni giorno mettono la propria professionalità al servizio di un distretto
industriale estremamente prezioso per l’economia locale.
L’intesa siglata consente di tirare un sospiro di sollievo
sul breve periodo, ma per l’associazione sarà indispensabile mantenere alta
l’attenzione sulle prospettiva di medio-lungo termine, specie in un
contesto economico in cui il mercato europeo dell’elettrodomestico vive una
fase di incertezza.
Per garantire la stabilità produttiva e attrarre investimenti
duraturi servirà una programmazione strategica condivisa, finalizzata a
sostenere gli investimenti nell’area e a restituire a Comunanza l’opportunitÃ
di tornare ad essere un punto di riferimento a livello industriale, con vantaggi
concreti per l’area montana e l’intero territorio provinciale.
Come sottolineato a più riprese dall’associazione, lo
stabilimento Beko di Comunanza rappresenta infatti un nodo vitale di un
sistema economico ben più ampio, in grado di coinvolgere un bacino d’utenza
giornaliero di circa 10.000 visitatori in un Comune di 3.000 abitanti, dove
decine di piccole imprese attive nella ristorazione, nel commercio, nei servizi
alla persona e in ogni settore economico hanno scelto di continuare a investire
per il bene della comunità locale.
In quest’ottica, sulla scia del dialogo costruttivo con gli
imprenditori del territorio e gli enti locali, la CNA di Ascoli Piceno
sottolinea la necessità di promuovere incentivi mirati per l’area Beko,
tali da garantire competitività alle imprese locali e capacità di tenuta nel
medio periodo.
«In questi mesi siamo stati costantemente in prima linea
sul tema, nella consapevolezza del ruolo strategico svolto dallo stabilimento
Beko nel tessuto imprenditoriale locale e nelle dinamiche economiche e sociali
delle aree interne – commentano la presidente Arianna Trillini e il
direttore Francesco Balloni – La chiusura è stata scongiurata, e per
spazzare via ogni incertezza c’è bisogno di una visione strategica di lungo
periodo, che rilanci il ruolo produttivo dell’area e stimoli investimenti
diffusi. CNA continuerà a lavorare, con spirito propositivo, affinché Comunanza
e il suo territorio non siano semplicemente salvati, ma valorizzati. La tenuta delle aree interne passa dalla capacità di fare
sistema, e il caso Beko può e deve diventare un modello di rigenerazione
economica».
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