La portata delle grandi occasioni è misurabile col numero di bandiere esposte. Poco prima dell’inizio dell’assemblea, un brulichìo di persone si muove indaffarato per sistemare gli ultimi dettagli per accogliere al meglio gli ospiti nel padiglione della fiera. Non basterebbero gli aggettivi dello Zanichelli per descrivere la complessità del variegato mondo della Cisl, che ieri e oggi celebra il dodicesimo congresso. Se, però, dovessimo racchiudere il senso profondo di questo appuntamento usando una sola parola, non avremmo dubbi: “Partecipazione”. La battaglia storica della Cisl, che si è concretizzata in una proposta di legge di iniziativa popolare sulla partecipazione attiva dei lavoratori nelle aziende. La Camera in prima lettura, come peraltro è stato più volte richiamato durante l’assemblea dai maggiorenti del sindacato, ha già dato il semaforo verde. Ora, si passa a Madama. Da Roma a Ferrara, il sindacato mette a fuoco – in particolare nella relazione del segretario generale, Giuseppe Tagliavia – alcuni fronti sui quali intervenire e si pone come soggetto propositivo e stimolante nel dibattito pubblico. Al di là dell’approfondita analisi di contesto, che sottolinea luci e ombre della nostra provincia, Tagliavia concentra il suo contributo sulla parte propositiva.
Il primo focus, oltre a ribadire “l’impegno per una cultura della sicurezza sul lavoro”, si concentra appunto sulla partecipazione. “Il tema della partecipazione è centrale non solo perché siamo ad un passo dal riconoscere un diritto costituzionale, finora, negato per quasi 80 anni, ai lavoratori – scandisce Tagliavia – ovvero il diritto di collaborare alla gestione delle aziende” ma, anche, perché la legge sulla partecipazione, che si regge su quattro importanti pilastri – partecipazione finanziaria, gestionale, organizzativa e consultiva –, “costituisce un’opportunità per tutto il mondo del lavoro e per il sistema delle relazioni industriali. Il modello partecipativo, immaginato dai nostri padri costituenti, costituisce la strada alternativa a un modello di relazioni, puramente antagonista offrendo un importante e rinnovato ruolo ai lavoratori, al sindacato e alle imprese”. Da Vm a Berco, passando per l’ex Tollock, inevitabili i riferimenti alle grandi crisi industriali. Tra le misure virtuose, però, Tagliavia identifica un modello. “Il progetto Hub Urbano che ha come finalità il rafforzamento del tessuto commerciale, stimolare l’attrattività turistica ed imprenditoriale e contrastare il fenomeno della desertificazione commerciale – dice – è molto positivo. Così come le azioni propedeutiche alla riuscita della Zls come l’esenzione Imu per le aziende che decidono d’insediarsi nell’area del Petrolchimico”. In tutto questo contesto, rileva il segretario della Cisl, “l’atavico gap infrastrutturale rispetto ai territori confinanti” rende “poco attrattivo il territorio e rappresenta un forte disincentivo all’insediamento di nuove imprese”. Per cui, sul tema infrastrutture, “occorre accelerare e convogliare le risorse su quelle strategiche”.
Da ultimo, Tagliavia anche considerando il forte livello di contrazione demografica che si registra sul territorio, lancia una provocazione interessante. “Bisogna proseguire sulla strada delle fusioni dei Comuni – così il sindacalista – per garantire e mettere a sistema, nel medio e lungo termine, un flusso di risorse – sia economiche che umane – idonee a garantire un welfare adeguato. La fusione tra Comuni è una scelta che può annoverarsi tra quelle giuste e coraggiose, perché comprendo bene che non è facile superare la paura che questa operazione cancelli i connotati storici, culturali ed identitari delle varie comunità comunali, tuttavia, i fatti ci dicono che questa paura è infondata perché laddove si è fatta, non mi risulta, ci sia stata una perdita identitaria ma, semmai, si è verificato un beneficio per la collettività”.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link