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il Made in Italy si racconta all’OAR – Il ruolo degli architetti – OAR – Ordine degli Architetti di Roma


Il valore della capacità inventiva, il ruolo degli architetti nei processi di innovazione e la centralità dei beni immateriali come leva per lo sviluppo culturale, economico e sociale del Paese. Un racconto del Made in Italy che parte dalle sue radici più profonde – creatività, artigianato, cultura del progetto – e si proietta verso il futuro, tra innovazione urbana, startup e grandi eventi internazionali. Sono stati alcuni degli elementi trainanti di «Italia Made in Italy», convegno organizzato il 15 aprile 2025 dall’Ordine degli Architetti PPC di Roma e provincia alla Casa dell’Architettura, in occasione della seconda Giornata nazionale del Made in Italy. Un evento aperto alla cittadinanza e trasmesso online su piattaforma nazionale, a disposizione di oltre 150mila architetti iscritti agli ordini italiani, coinvolgendo potenzialmente i circa 20mila iscritti all’OAR ma anche i non ancora iscritti, attraverso il progetto «OAR Now!», e gli studenti delle scuole superiori, con l’obiettivo di «promuovere la cultura dellinvenzione e del progetto come elementi distintivi dellidentità italiana».

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Attraverso un fitto programma di interventi e tavole rotonde, l’OAR ha puntato a ribadire il ruolo centrale dellarchitettura e degli architetti nel processo di valorizzazione dei beni immateriali, nella trasformazione urbana e nel dialogo tra tradizione e innovazione. Dal recupero dei brevetti del Novecento all’upcycling, dalle fontane storiche alle startup di domani: l’iniziativa ha offerto uno sguardo trasversale sul rapporto virtuoso tra progetto, impresa e creatività. Tra i momenti chiave della giornata, il lancio della call per Lympha, il primo incubatore pubblico dedicato a startup di architettura, promosso dall’OAR per favorire l’innovazione nel settore con un chiaro impatto sociale. E l’annuncio della mostra «Expo e Made in Italy: Futuro in Mostra» – inaugurazione domani, 17 aprile (e visitabile fino al 15 maggio), che celebra il contributo degli architetti italiani alle Esposizioni Universali, da Milano 2015 a Osaka 2025, in una narrazione coinvolgente tra design, tecnologia e cultura. Iniziative che si inseriscono nel programma di eventi promosso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) e che mettono in evidenza alcuni esempi dell’eccellenza italiana. 

A introdurre la giornata è stato il presidente OAR, Alessandro Panci, ricordando come la Giornata nazionale del Made in Italy «sia unoccasione per ricordare e valorizzare limportanza di ciò che viene creato e realizzato in Italia, non solo in termini di produzione, ma soprattutto di qualità». Come architetti, ha ribadito, «non possiamo che essere pienamente coinvolti: la qualità è il fondamento stesso del nostro lavoro, ed è ciò che deve guidare ogni progetto, ogni idea, ogni realizzazione. Quello che celebriamo riguarda molteplici dimensioni: aspetti materiali, come i manufatti e le opere architettoniche, ma anche immateriali, come l’inventiva, il sapere, la cultura progettuale. Il Made in Italy è tutto questo: è ciò che ci permette di creare dagli oggetti di uso quotidiano fino alle grandi opere, un patrimonio che il mondo intero ci riconosce. Questa giornata – con interventi che rappresentano una visione ampia e articolata del contributo italiano alla creatività e all’innovazione – è profondamente legata alla nostra cultura e ha una valenza internazionale. Su temi come questi l’Ordine è sempre presente, attivo e coinvolto, con l’obiettivo – tra l’altro – di mettere in relazione politica, imprese e colleghi professionisti, che ogni giorno portano avanti progetti, strategie e prodotti innovativi».

La vice presidente OAR, Roberta Bocca, ha invece ricordato il coinvolgimento nel corso della mattinata, degli studenti – dellIstituto Galilei di Roma, situato nel rione Esquilino – per il talk/laboratorio «Inventori di Futuro». «Abbiamo avuto la fortuna di avere più di 150 ragazzi, che si sono messi alla prova con grande entusiasmo e creatività. A ciascun gruppo è stato chiesto di individuare un’esigenza reale e immaginare una nuova invenzione per rispondervi. In poco più di due ore, questi giovani hanno ideato 14 mini startup, con progetti davvero sorprendenti per originalità e senso pratico. Abbiamo anche organizzato una votazione finale, che ha decretato il progetto vincitore: i ragazzi erano entusiasti, ma lo eravamo forse ancora di più noi adulti, nel vedere tanto impegno e visione da parte delle nuove generazioni». Il resto della giornata, ha aggiunto, «è stato ricco di spunti e riflessioni tra architetti, inventori, aziende e professionisti del mondo della creatività. Un confronto intenso, stimolante, che ha ribadito un punto fondamentale: oggi siamo nel pieno dellera dellintelligenza artificiale, che offre potenzialità enormi ma allo stesso tempo suscita domande e inquietudini. Eppure, ciò che emerge con forza è che la creatività umana resta insostituibile. È proprio quella scintilla di ingegno, visione e intuito, così profondamente legata all’intelligenza umana, che rappresenta il cuore del Made in Italy. Una giornata che ci ricorda quanto sia preziosa la nostra capacità di immaginare, progettare e costruire il futuro».

Qui la video riflessione di Roberta Bocca

A tirare le fila dell’evento alla Casa dell’Architettura  – nella locandina (in gallery) con tutti i relatori e gli interventi – è stato Paolo Anzuini, consigliere OAR, referente del Percorso Innovazione e coordinatore scientifico della giornata. «L’obiettivo – ha detto – è alimentare una narrazione continua e sinergica sullattività progettuale e creativa degli architetti che, da sempre, inventano il futuro. La Giornata nazionale del Made in Italy è una ricorrenza in cui crediamo profondamente. È l’occasione per trasferire a tutta la comunità professionale la consapevolezza dell’impronta dell’architettura italiana nel mondo delle invenzioni, e del contributo fondamentale che gli architetti possono dare all’innovazione. Oggi siamo in grado di dimostrarlo concretamente, anche grazie all’esperienza maturata, alle conoscenze acquisite e attraverso strumenti espositivi come la mostra ‘Inventori di Futuro’, inaugurata lo scorso giugno alla Casa dell’Architettura, che ha messo in luce circa 100 brevetti sviluppati da 10 grandi architetti italiani – come Renzo Piano, Carlo Ratti, Ettore Sottsass e Benedetta Tagliabue. Un patrimonio di idee che dimostra la trasversalità delle invenzioni, spesso frutto della sinergia tra architetti e ingegneri. L’Ordine prosegue su questa strada – valorizzare la forza inventiva degli architetti italiani – e a partire da oggi – giovedì 17 aprile, inaugura la mostra «Expo e Made in Italy – Futuro in mostra» (si veda più avanti per maggiori info), «un’iniziativa pensata anche per raccontare il rapporto virtuoso tra progettisti e imprese».

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Già cinque anni fa – osserva Anzuini – avevamo intuito il potenziale dell’attività inventiva degli architetti romani. Ma oggi emerge con ancora maggiore forza una domanda: che cosa manca per valorizzare appieno questa capacità progettuale? La risposta è chiara: manca una reale connessione con il mondo imprenditoriale. In Italia, questa relazione è spesso debole, disorganizzata, a volte quasi inesistente. Tanti architetti oggi inventano, progettano, sviluppano idee innovative, ma non trovano un canale per trasformarle in realtà imprenditoriali. L’OAR sta cercando di colmare questo vuoto con azioni concrete».  Da ieri – 15 aprile – è infatti aperta una call nazionale rivolta a tutti gli architetti italiani, nellambito di Lympha, il primo incubatore verticale di architettura promosso da un ente pubblico (a seguire, nell’articolo, maggiori dettagli). «Cento giorni, da oggi al 29 luglio – rivela Anzuini – ci condurranno verso l’ArchiTech Day, durante il quale verranno presentate le proposte più innovative elaborate da gruppi guidati da architetti per affrontare e risolvere sfide legate alle esigenze umane e urbane. Un’opportunità concreta per dare forma a un futuro costruito sull’inventiva, sulla progettualità e sulla collaborazione tra professionisti, imprese e istituzioni».

Filo diretto con Osaka

Da Osaka, in Giappone – dove si è appena aperto Expo 2025 – sono interventi, per i saluti istituzionali, Federico Mollicone, presidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati e promotore della Giornata del Made in Italy, e il commissario Expo Osaka, l’ambasciatore Mario Vattani.

«È fondamentale – ha affermato Federico Mollicone – valorizzare la nostra eccellenza, che risiede nel saper fare italiano, nella capacità di ideare, creare, progettare in ogni campo: dall’architettura alla manifattura fino al design. Lobiettivo è riconoscere ufficialmente la creatività italiana come patrimonio immateriale da tutelare e promuovere». Già dal 2022, ha poi ricordato il presidente della Commissione Cultura della Camera, «insieme a Paolo Anzuini abbiamo dato avvio a un confronto sulla tutela della creatività e dei brevetti italiani, e più in generale sul valore delle invenzioni e dell’ingegno italiano. Da quel dialogo emerse la mia proposta di legge che, attraverso diversi passaggi, e anche grazie a un importante confronto con le categorie professionali e produttive, ha poi portato ad istituire,  il 15 aprile – anniversario della nascita di Leonardo da Vinci – come Giornata simbolo del Made in Italy, la cui narrativa fondativa nasce proprio da quel dialogo iniziale con architetti, inventori e professionisti italiani». La seconda edizione della Giornata del Made in Italy, ha concluso, «ha registrato una crescita significativa: +30% di eventi rispetto all’anno precedente, oltre 5.000 appuntamenti in tutta Italia e 50 eventi internazionali, incluso quello che ha inaugurato il palinsesto del Padiglione Italia a Expo Osaka 2025». Ora l’obiettivo è «superare i limiti strutturali del “sistema Italia” e riconoscere la creatività come valore immateriale e potere trasformativo. In quest’ottica è prevista una delega al Governo per la redazione di un Codice dei beni immateriali: n passo importante verso la codifica e la valorizzazione del sapere creativo e del saper fare italiano».

L’Esposizione Universale, come tutte le Expo, ha osservato l’ambasciatore Mario Vattani  rappresenta un momento globale di confronto, in particolare per il mondo dell’architettura. Si svolgerà per sei mesi su un’isola artificiale nel porto di Osaka, caratterizzata da una spettacolare struttura architettonica: un grande cerchio in legno di 2 chilometri di circonferenza e 12 metri di altezza, firmato dall’architetto giapponese Sou Fujimoto». Il Padiglione Italia, progettato da Mario Cucinella, ha proseguito, «è molto più di una vetrina : è uno strumento strategico per raccontare al mondo linnovazione italiana, ma anche tutto ciò che siamo capaci di immaginare, inventare e realizzare. Ha già accolto quasi 14mila visitatori nei primi due giorni, in un contesto che punta a raggiungere i 30 milioni di presenze complessive. Al suo interno è stata anche celebrata la Giornata del Made in Italy, con un fitto programma di eventi e una mostra realizzata dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), che espone alcuni dei brevetti italiani più recenti e innovativi, inclusi quelli legati al settore dell’aerospazio e della subacquea. Il messaggio che l’Italia vuole trasmettere attraverso il suo padiglione è chiaro: siamo il Paese della cultura e dellarte, ma anche dellingegno, della ricerca, del design e della tecnologia». Ma l’Italia a Expo Osaka – ha infine rimarcato Vattani – «non è presente solo nel proprio padiglione. Il Padiglione Francese, ad esempio, è stato progettato dall’architetto italiano Carlo Ratti, e quello dei Paesi Nordici porta la firma di Michele De Lucchi, mentre aziende italiane sono state impegnate nellacostruzione di diversi spazi di altri Paesi presenti».

Sono intervenute, a chiusura dello spazio dedicato ai saluti istituzionali, Angela Panza, consigliera Ordine e Fondazione Ordine degli Architetti di Milano; e Grazia Torre, vicepresidente Fondazione Ordine degli Architetti PPC di Napoli.

«Expo e Made in Italy: Futuro in Mostra»

Accanto agli interventi di esperti, imprenditori e creativi, nel corso della giornata è stato annunciata – come anticipato –  l’apertura della mostra «Expo e Made in Italy: Futuro in Mostra», che apre i battenti domani – 17 aprile (visitabile fino al prossimo 15 maggio) – alla Casa dell’Architettura (piazza Manfredo Fanti, 47), e che celebra il ruolo strategico dell’Italia nelle Esposizioni Universali, evidenziando il contributo distintivo del nostro Paese negli ultimi anni e proiettandolo verso il futuro. Attraverso un percorso espositivo multidisciplinare, il visitatore scoprirà come il Made in Italy si distingua come sinonimo di innovazione, qualità e creatività su scala globale. Design, tecnologia, sostenibilità e maestria artigianale si intrecciano in un racconto coinvolgente che valorizza il «saper fare» italiano nei grandi eventi internazionali, grazie alla partecipazione dei protagonisti italiani che hanno lasciato il segno nelle Expo Milano 2015, Dubai 2020, Osaka 2025.

Qui la video riflessione di Erica Agnelli e Tiziana Pecoraro, architette, compoentneit della Commissione Internazionalizzazione OAR e curatrici della mostra «Expo e Made in Italy: Futuro in Mostra»

Rapporti con le imprese e ricerca scientifica

Intorno alla necessità di stabilire una connessione tra architetti inventori e imprese, con la presentazioni di casi ed esperienze concrete, hanno gravitato alcuni dei panel in programma. 

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Tra i partecipanti, tra professionisti e rappresentanti del mondo imprenditoriale, anche Oscar Santilli, architetto lighting designer, inventore che ha all’attivo il deposito di numerosi brevetti (dal famoso dissuasore stradale incassabile ai più recenti progetti di lighting design, come per la valorizzazione delle opere d’arte attraverso la luce). Qui una breve video racconto di una parte della sua attività nel campo.

Un focus su «Il progetto Upcycling Architecture in Italy e la valorizzazione dei brevetti del 900» lo ha fatto Ilaria Giannetti, dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata. Qui una video intervista in cui la docente racconta «Upcycling Architecture in Italy. Forging and promoting a renewed building culture, PRIN PNRR 2022» (www.upcyclingarchitecture.it) ricerca scientifica condotta congiuntamente da quattro atenei italiani – le Università Sapienza e Tor Vergata di Roma e i Politecnici di Milano e Torino.

Il lancio della call per l’incubatore Lympha

A chiusura dell’evento «Italia Made in Italy», come anticipato,  è stata lanciata una call rivolta agli architetti e ai gruppi di lavoro interdisciplinari (con capogruppo un architetto) di Lympha, il primo incubatore verticale di startup di architettura promosso da un ente pubblico, lOAR, che punta a incentivare linnovazione nel settore, con lobiettivo di sostenere limplementazione di progetti di innovazione urbana con una chiara valenza sociale; sviluppare un ecosistema di innovazione in cui possano collaborare enti pubblici, professionisti e startupper; promuovere l’accessibilità delle infrastrutture urbane per tutti i cittadini e soprattutto per le categorie più vulnerabili. La call rimarrà aperta per 30 giorni, sarà rivolta a gruppi guidati da architetti per pre-startup e startup in fase pre-seed e offrirà un’opportunità unica per sviluppare progetti ad alto impatto sociale e tecnologico. Selezionati i partecipanti, il processo di pre-incubazione si svolgerà tra il 15 maggio e il 15 luglio, in attesa dell’ArchiTech Day fissato in agenda per il 29 luglio (sul tema si è svolto un webinar di presentazione, qui maggiori informazioni: LINK) (FN)

Video interviste e fotografie di Francesco Nariello



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