CREMONA – «Rimettiamo al centro le piccole realtà, cercando di valorizzare la zona del Sud della Lombardia». Sorriso smagliante, abito blu, piglio da donna risoluta. Federica Picchi, sottosegretaria regionale con delega a sport e giovani, è stata ospite nella redazione del giornale La Provincia di Cremona e Crema. Argomento il lancio di un nuovo bando importante a livello di strutture, ma si è parlato della città e della sua attitudine sportiva.
Il suo è un percorso partito da lontano.
«Da otto mesi ho questa delega e la considero un passo importante. Arrivo dal mondo economico e ho fuso insieme le mie esperienze per cercare di trovare delle soluzioni. So che la politica in questi tempi non è vista di buon occhio, ma credo ciecamente in quello che faccio. Credo che la politica sia uno strumento che debba aiutare la gente e lo sport è un volano incredibile. Dopo il Covid le cose sono cambiante, tanti settori hanno avuto pesanti contraccolpi. La socialità è diminuita, ma non per quanto concerne lo sport. La Lombardia è un’eccellenza dal punto di vista dei numeri, ma i suoi impianti sono troppo spesso vetusti. Parliamo di un’età media di 42 anni per le nostre strutture. L’evento Milano-Cortina ha impiegato molte risorse, ma mi sono battuta per dare voce alle piccole realtà come Cremona e tutta la zona del Sud della Lombardia. Ho rotto le scatole a tutti i quanti e dopo un lungo iter sono riuscita ad arrivare a un budget da cento milioni di euro, l’ultimo intervento in questo senso risaliva al 2020 ed era di 16…».
Ci spieghi meglio l’obiettivo del bando.
«Dei cento milioni stanziati, 30 saranno a fondo perduto da parte della Regione e 70 dall’istituto di credito sportivo restituibili in dieci anni a tasso zero. Le regole sono chiare, in più i lavori dovranno essere rapidi e si premierà la multidisciplinarietà».
I tempi?
«Il bando è andato in delibera il 3 marzo, il tempo di stabilire i criteri nello specifico, di valutare le richieste e a dicembre si partirà con i lavori. Per questo serve avere progetti pronti in tempi brevi».
Cremona e i suoi piccoli comuni sono nei radar.
«Sono stata a Soresina e ho incontrato tanti piccoli Comuni, poi a Cremona ho parlato con l’assessore allo sport e presentato il progetto nei dettagli in Sala Zanoni. La vostra città è stata al centro della mia attenzione anche tempo fa. Ho fatto un tour per capire la situazione generale mesi fa. L’obiettivo di questa iniziativa è proprio arrivare alle esigenze di tutti, anche quelle più minute. Vale a dire anche di attrezzature e arredi sportivi necessari. Il mio obiettivo era creare una struttura snella, a cui tutti possano avere accesso con facilità. So di essere esigente e di aver rotto le scatole a tutti quanti, ma voglio il meglio per lo sport e per i giovani. La politica, lo ripeto, serve a questo».
Un sistema per evitare che tutti i fondi vengano fagocitati dall’olimpiade invernale…
«Certo. Quello è un progetto di un altro livello. Proprio per questo ho insistito per dare qualche possibilità alla zona della bassa Lombardia con Cremona e Mantova vere capofila. Parliamo di zone dove lo sport si vive, si respira. A Cremona le realtà di alto livello sono tantissime».
La nostra è una provincia molto sensibile al tema dell’inclusività.
«Non sapevo che il baskin fosse nato a Cremona. È importante che la disabilità sia sempre al centro dei pensieri. In generale i giovani hanno bisogno di valori, di condividere, di vivere insieme, di socialità. Lo sport in questo senso è davvero un volano. Si impara quanto il sacrificio possa portare i risultati e anche quanto le sconfitte possano essere oggetto di stimolo per fare ancora meglio. Il Covid ha portato i giovani a essere molto più chiusi, a isolarsi, ma dobbiamo cercare di aiutarli. Credo molto in questo messaggio e per poter avvicinare i ragazzi allo sport servono strutture adeguate che possano essere più moderne e aperte a tutti».
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