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Contratti di sviluppo, appello di Federturismo al governo


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16 Aprile

16:16
2025



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Nella riprogrammazione dei contratti di sviluppo, lo strumento agevolativo a sostegno degli investimenti, va inserito anche il turismo quale settore strategico. È l’esplicita richiesta che Federturismo ha rivolto al governo al termine degli Stati Generali organizzati a Roma, e dopo il pieno riconoscimento dell’importanza del turismo evidenziata dalla premier Giorgia Meloni che in un video messaggio ha sottolineato come l’esecutivo è stato in grado di allestire il primo vero Piano Industriale del Turismo. L’istanza della federazione è stata prontamente raccolta dalla ministra del Turismo, Daniela Santanchè, presente all’evento, che si è impegnata a convocare un tavolo tecnico proprio sull’argomento. Verrà attivata una costruttiva interazione con il ministro Adolfo Urso che presiede il Mimit, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, ovvero il referente sul tema dei contratti di sviluppo.

E dal momento che, come dichiarato in apertura dei lavori degli Stati Generali dalla presidente di Federturismo Marina Lalli, «senza il turismo il Paese non respira, perché il comparto è ossigeno puro per il sistema Italia», ecco che la federazione confindustriale della filiera farà la sua parte nel progettare il futuro del settore. Un impegno fortemente voluto dallo stesso presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, che ha ricordato come la «filiera delle imprese turistiche chiede regole chiare anche in sede Ue».

Un compito, quello della potente organizzazione datoriale, reso concreto dalle raccomandazioni e dalle priorità e contenute nei documenti finali dei tre tavoli di lavoro che la federazione aveva promosso e che sono stati  illustrati durante gli Stati Generali. Documenti che verranno inoltrati al Mitur per avviare un costruttivo dialogo declinato al futuro della filiera.

Dal tavolo delle Infrastrutture e Trasporti, coordinato da Angela Stefania Bergantino (del Consiglio Direttivo della Società Italiana di Economia dei Trasporti e della Logistica) è emersa l’urgenza di sviluppare l’intermodalità, con una connessione ottimale porti-aeroporti-stazioni,  potenziare i collegamenti nazionali e regionali, consolidare le infrastrutture  digitali e quelle della connettività e investire nella transizione ecologica e nella mobilità dolce.

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Azioni mirate per risolvere le criiticità esistenti nel sistema-Paese, dove ad esempio esiste un deficit nell’alta velocità sulla dorsale Adriatica e nel Mezzogiorno, e dove c’è un difficile accesso in aree interne e montane. Con le opportunità di sviluppare delle “greenway” potenziando i servizi ferroviari turistici, valorizzando i servizi ancillari per i turisti sarà poi indispensabile avviare una adeguata promozione per rilanciare una nuova offerta turistica.

Nel documento finale del tavolo dedicato all’Intelligenza Artificiale, coordinato da Edoardo Colombo, presidente di Turismi.Ai, è emersa una diffusa carenza di formazione e di competenze e un basso livello di adozione dell’Ai, e di conseguenza occorre gestire al meglio i dati analitici e quelli “intelligenti” per decisioni in tempo reale, perché il turismo del futuro è predittivo.

Da qui l’esigenza di un programma nazionale per le competenze Ai nel turismo, una partnership strategica con le università e gli Its e una formazione continua per manager e lavoratori. Tutto questo per realizzare una vera e propria “digital advisory” tra imprese turistiche, un hub come piattaforma di supporto e networking e una implementazione delle startup. A supporto di questa strategia vengono suggeriti incentivi mirati come i voucher a fondo perduto per licenze Ai, crediti d’imposta per tecnologie digitali e un fondo pubblico-privato per l’innovazione turistica.

Infine nelle conclusioni del tavolo dedicato alla finanza, coordinato da Giovanni De Caro, ceo di Volano srl, un esplicito coinvolgimento di un soggetto come la Cassa Depositi e Prestiti nello sviluppo del settore, visto che paradossalmente nella struttura CdP non siste una direzione dedicata al turismo, pur essendo un comparto che genera 110 miliardi di euro di fatturato che con l’indotto arriva a fatturare oltre 250 miliardi di euro, vale a dire un 15% del Pil nazionale.

A tutto questo si deve infine aggiungere il lavoro svolto dal delegato ai trasporti, logistica e turismo di Confindustria, Leopoldo Destro, che nel corso degli Stati Generali ha ribadito come la strategia della confederazione per il settore è declinata con le “3 D”, ovvero diversificazione (dei flussi turistici), digitalizzazione e destagionalizzazione.

La foto pubblicata è stata inviata dall’ufficio stampa di Federturismo



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