Le modifiche al Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza: cosa prevede il Correttivo 2024-2025
Il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (CCII) è stato oggetto di un importante aggiornamento con l’introduzione del Correttivo 2024-2025, volto a rendere più efficaci e accessibili le procedure relative al sovraindebitamento. Le modifiche introdotte riflettono una visione più moderna e flessibile della gestione delle difficoltà economiche, permettendo ai debitori, siano essi imprese o persone fisiche, di trovare soluzioni che possano favorire una ristrutturazione dei debiti più sostenibile. Questo intervento normativo si inserisce nel solco di un’evoluzione giuridica finalizzata a tutelare l’equilibrio tra i diritti dei debitori e le esigenze dei creditori, cercando di bilanciare la necessità di salvaguardare l’impresa e il suo futuro con la necessità di garantire il rispetto delle obbligazioni.
La moratoria sui crediti privilegiati: un nuovo strumento per i debitori
Una delle modifiche più significative introdotte dal correttivo riguarda l’articolo 67 del CCII, che disciplina il trattamento dei crediti privilegiati o garantiti nel contesto delle procedure di sovraindebitamento. Il nuovo testo normativo ha ampliato le possibilità per i debitori di chiedere una moratoria sul pagamento di questi crediti, introducendo un termine massimo di due anni dall’omologazione del piano di ristrutturazione. Tale misura, che si inserisce nel novero degli strumenti di tutela del debitore, offre una boccata d’aria a chi si trova in difficoltà economiche, consentendo di dilazionare i pagamenti per un periodo più lungo rispetto al passato. Questa estensione della moratoria rappresenta un vantaggio non solo per i debitori che devono fronteggiare una situazione di insolvenza, ma anche per i creditori, che hanno così maggiori garanzie circa il risanamento del debito. In effetti, la possibilità di posticipare i pagamenti di crediti privilegiati permette una riorganizzazione finanziaria più graduale e ponderata, senza la pressione immediata di dover estinguere somme elevate in tempi brevi.
In questo contesto, il legislatore ha cercato di conciliare le esigenze di liquidità e di solvibilità con quelle di un risanamento economico dell’impresa, favorendo soluzioni alternative che possano evitare la liquidazione immediata. La moratoria è quindi un pilastro fondamentale del nuovo approccio alle crisi d’impresa e del sovraindebitamento, poiché offre ai debitori la possibilità di riorganizzare la propria posizione finanziaria senza incorrere nel rischio di fallimento o di misure drastiche che compromettono definitivamente la possibilità di recupero.
La possibilità di derogare al limite dei due anni è attualmente oggetto di interpretazione.
La Corte di Cassazione con la sentenza n. 22291/2020 ha ribadito l’importanza della tutela dei creditori attraverso una valutazione della convenienza delle proposte di pagamento dilazionato.
In modo analogo, la recente Cass. Sez. I, n. 576/2024 ha affermato che è ammissibile la previsione di dilazioni di pagamento anche di significativa durata, purché i creditori possano esprimere le proprie osservazioni e il giudice valuti la convenienza del piano rispetto all’alternativa liquidatoria.
La maggiore flessibilità nella gestione dei piani di ristrutturazione
Un altro aspetto innovativo introdotto dal correttivo riguarda la gestione dei piani di ristrutturazione dei debiti. In particolare, l’articolo 70 del CCII è stato modificato per prevedere una maggiore flessibilità nella presentazione dei piani da parte del debitore. Infatti, il giudice può concedere un termine supplementare di quindici giorni al debitore per apportare modifiche o integrazioni al piano di ristrutturazione, nonché per fornire documentazione aggiuntiva. Questa disposizione mira a rendere le procedure più snelle e meno rigide, consentendo ai debitori di adattare i propri piani alle esigenze reali della situazione economica. Un’ulteriore novità riguarda la possibilità di correggere eventuali lacune nei piani presentati, in modo che possano essere omologati in tempi più brevi.
Questo approccio consente di evitare che procedure troppo burocratiche o rigide possano ostacolare il risanamento dell’impresa. In passato, i debitori si trovavano spesso bloccati in un iter giudiziario che ritardava la ristrutturazione dei debiti, con conseguente peggioramento della loro situazione. Oggi, la possibilità di rivedere e perfezionare i piani di ristrutturazione in un lasso di tempo relativamente breve offre una soluzione più rapida ed efficiente, accorciando i tempi necessari per una soluzione definitiva della crisi. Il correttivo, pertanto, si propone di semplificare l’accesso alle procedure di risanamento, rendendo più agevole il processo di ristrutturazione e garantendo una maggiore equità nelle relazioni tra debitori e creditori.
Il diritto di reclamo nelle procedure di sovraindebitamento
Un’altra novità rilevante introdotta dal correttivo è l’istituzione del diritto di reclamo avverso le decisioni adottate dal giudice nelle procedure di sovraindebitamento. Fino ad ora, le decisioni del giudice erano difficilmente impugnabili, il che lasciava i debitori e i creditori in una posizione di relativa incertezza, soprattutto quando si trattava di contestare la legittimità delle procedure o delle scelte adottate. Con l’introduzione di questo nuovo strumento giuridico, i soggetti coinvolti nelle procedure di sovraindebitamento possono presentare un reclamo contro le decisioni del giudice, contribuendo a garantire una maggiore trasparenza e tutela dei diritti di tutte le parti.
Il diritto di reclamo, infatti, rappresenta una garanzia di equità nei confronti dei debitori e dei creditori, assicurando che le decisioni siano sempre giustificate e rispondenti ai principi di giustizia e imparzialità. Inoltre, questo strumento può accelerare il processo di revisione delle decisioni errate, migliorando l’efficienza complessiva delle procedure di sovraindebitamento e riducendo i rischi di contenzioso lungo e costoso. In sostanza, il correttivo 2024-2025 introduce un sistema di controllo che tutela la legalità e la correttezza delle decisioni giudiziali, contribuendo così a rafforzare la fiducia nelle procedure di gestione del sovraindebitamento.
Conclusioni
Il correttivo 2024-2025 al Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza rappresenta un passo importante verso una gestione più moderna e flessibile delle situazioni di sovraindebitamento, cercando di bilanciare le esigenze di risanamento economico con la necessità di proteggere i diritti di debitori e creditori. Le modifiche introdotte, come la moratoria sui crediti privilegiati, la maggiore flessibilità nella gestione dei piani di ristrutturazione e il diritto di reclamo contro le decisioni giudiziali, sono strumenti che favoriscono una gestione più equilibrata delle difficoltà economiche, con l’obiettivo di stimolare il risanamento delle imprese e garantire una maggiore equità nei procedimenti. L’efficacia di queste novità dipenderà dalla capacità di applicarle in modo concreto e tempestivo, ma sicuramente queste modifiche pongono le basi per un sistema di gestione delle crisi economiche più dinamico e capace di rispondere alle esigenze del mercato.
Avv. Corrado C. Manni. Gestore Crisi da Sovraindebitamento
• Foto: 123rf.com
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