La crescente importazione di materie plastiche provenienti dai Paesi asiatici preoccupa il settore del riciclo industriale europeo. L’Associazione nazionale riciclatori e rigeneratori di materie plastiche (Assorimap), tramite il presidente Walter Regis, ha lanciato un appello alle istituzioni dell’Unione europea (Ue) affinché siano introdotte regole specifiche per distinguere i materiali riciclati da quelli vergini e si attivino misure di tutela per le imprese che operano nella filiera del recupero.
L’assenza di codici e controlli lascia spazio a concorrenza poco trasparente
Attualmente, i polimeri vergini e quelli riciclati condividono lo stesso codice doganale, impedendo di distinguere con chiarezza le due tipologie di prodotto nei flussi commerciali. A ciò si aggiunge l’assenza di un sistema comunitario di certificazione e tracciabilità in grado di garantire l’effettivo contenuto di plastica riciclata dichiarato nelle forniture in ingresso sul mercato europeo.
Secondo i dati riportati da Regis, oggi oltre il 20% del consumo di polimeri nella Ue proviene da importazioni, una percentuale che potrebbe aumentare ulteriormente con il riposizionamento commerciale delle produzioni asiatiche a seguito delle politiche sui dazi avviate in altri mercati come quello statunitense.
Pressione concorrenziale e asimmetrie normative
Assorimap evidenzia come l’assenza di norme equivalenti per i materiali importati rischi di generare un forte squilibrio competitivo. Le aziende europee, infatti, sono chiamate a rispettare obblighi stringenti dettati dalle politiche comunitarie, come il nuovo Regolamento imballaggi, che prevede obiettivi minimi di contenuto riciclato nei packaging in plastica.
L’ingresso in Europa di materie prime a basso costo non soggette agli stessi standard rischia di compromettere la competitività del settore interno, rendendo più difficile il rispetto degli obiettivi ambientali fissati dall’Agenda Green Deal e dalla strategia per l’economia circolare.
Le proposte di Assorimap: incentivi, controlli e monitoraggio dei flussi
Per affrontare questa criticità, Assorimap propone tre azioni principali:
- l’introduzione di incentivi economici a sostegno del comparto, già fortemente colpito dagli aumenti dei costi energetici;
- l’attivazione di controlli più stringenti sui materiali in entrata, con particolare attenzione alla qualità e composizione dei polimeri;
- l’implementazione di un sistema di monitoraggio dei flussi di importazione, per garantire trasparenza e conformità ai requisiti ambientali europei.
Verso un mercato competitivo fondato sulla qualità
Secondo Regis, il confronto globale in materia di produzione e commercio di materie plastiche non può basarsi solo sul prezzo, ma deve fondarsi su standard comuni di qualità e sostenibilità. In tal senso, la ridefinizione delle regole commerciali europee rappresenta un’occasione per rivedere i meccanismi di vigilanza sul mercato e favorire una concorrenza che premi le imprese virtuose.
L’intervento di Assorimap arriva in un momento delicato per l’industria del riciclo, che si trova a dover bilanciare le sfide ambientali con quelle economiche. Un equilibrio che, secondo il settore, può essere raggiunto solo attraverso una regolamentazione più precisa e strumenti di sostegno adeguati.
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