In un mondo che evolve verso un futuro più attento all’ambiente e all’energia, è tempo di ripensare a come le aziende categorizzano e affrontano i progetti finalizzati a implementare pratiche sostenibili e al raggiungimento del Net Zero. Se migliorare l’efficienza operativa, ottimizzare i processi o espandere le capacità produttive rientrano necessariamente nella prospettiva convenzionale del capex, i miglioramenti delle infrastrutture energetiche, che sono stati finora valutati con gli stessi criteri, spesso non hanno un rapido ritorno sull’investimento (ROI).
In un contesto aziendale in cui sia i consumatori che gli investitori si aspettano sempre più un impegno di sostenibilità, con risultati dimostrabili e misurabili, è necessario riconsiderare il vero ROI a lungo termine.
La prospettiva classica degli investimenti capex
Per le grandi aziende, il budget è raramente un ostacolo all’investimento in progetti infrastrutturali energetici per migliorare la propria sostenibilità, ma le medie e le piccole imprese spesso devono ricorrere a spese capex per implementare questi progetti.
In molte aziende, i progetti finanziati in conto capitale vengono valutati in base al periodo di ammortamento, che solitamente punta ad essere di 2 anni o meno. Questo approccio ha senso se gli interventi sono, per esempio, l’aggiornamento delle linee di produzione o il miglioramento dei processi aziendali, dove i risparmi sui costi possono essere misurati e implementati rapidamente.
Tuttavia, valutare il successo di un investimento solo in base al ROI a breve termine può essere poco effettivo quando si tratta di progetti che riguardano le infrastrutture energetiche, in particolare quelli finalizzati a migliorare la sostenibilità e a ridurre le emissioni di CO2. Questo tipo di investimento dovrebbe essere considerato una categoria a parte, in quanto l’obiettivo va oltre il risparmio immediato: le tecnologie ad alta efficienza energetica e gli impianti di energia rinnovabile apportano un risparmio economico, ma hanno anche un impatto ulteriore a lungo termine, perché riducono l’impronta ambientale aziendale e contribuiscono al raggiungimento di obiettivi di sostenibilità più ampi.
Distinguere gli investimenti in infrastrutture energetiche dalle modifiche ai processi aziendali
Il potenziale valore aggiunto delle infrastrutture energetiche consente di rendere la propria azienda a prova di futuro, il che va oltre al risparmio immediato. Alcune imprese hanno già compreso questa differenza e stanno sviluppando nuovi modelli di valutazione del ROI che riconoscono il valore strategico di investimenti in tecnologie energetiche sostenibili e affidabili.
Ad esempio, fare progressi rispetto agli impegni ESG, fornendo risultati misurabili, supporta le aziende nel migliorare la propria immagine agli occhi di clienti e investitori. Le grandi aziende spesso si aspettano che la propria supply chain abbia obiettivi ESG simili, il che potrebbe influire sull’idoneità delle aziende più piccole a lavorare con loro. Inoltre, a partire dal 2025 tutte le aziende europee quotate (e dal 2026 anche le non quotate) dovranno compilare il proprio bilancio di sostenibilità annualmente, considerando anche le emissioni della propria supply chain. Di conseguenza, le aziende che hanno effettuato degli investimenti in ottica di miglioramento della sostenibilità e dell’efficienza energetica hanno un importante vantaggio competitivo.
Il costo del non agire o dell’agire in ritardo
Aspettare e non agire, o agire in ritardo, non è un’opzione: le conseguenze economiche del rimandare gli investimenti in infrastrutture energetiche possono essere molto più significative nel lungo periodo. Eventuali ritardi, infatti, potrebbero portare alla scadenza di incentivi statali, potenziali multe per la mancata conformità alle normative e danni reputazionali, incorrendo nella possibilità di perdere potenziali contratti futuri.
Numerosi incentivi, come il Decreto Fer X provvisorio o il meccanismo Energy Release 2.0, sono già disponibili per le aziende che adottano soluzioni energetiche sostenibili. Pertanto, dando priorità a questo tipo di investimenti, le aziende possono cogliere tali opportunità, ottenendo un vantaggio competitivo e contribuendo al raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2.
Soluzioni energetiche finanziate
Investire in tecnologie energetiche sostenibili ed efficienti non deve per forza essere una spesa in conto capitale. Centrica Business Solutions offre diverse modalità contrattuali, con le quali finanzia completamente e direttamente gli investimenti in infrastrutture energetiche. In questo modo, il costo dell’investimento viene spostato dal capex all’opex, distribuendo nel tempo la spesa. Gli investimenti energetici diventano, così, gestibili e accessibili per le aziende di tutte le dimensioni, trasferendo i rischi e le responsabilità di rendimento delle soluzioni energetiche a Centrica Business Solutions.
Ripensare l’infrastruttura energetica come una categoria capex separata rappresenta una mossa strategica che si allinea a un contesto in continua evoluzione, che considera sempre più importante la sostenibilità delle aziende e gli obiettivi di riduzione delle emissioni. Mentre i progetti capex tradizionali si concentrano sul ROI a breve termine, gli investimenti in infrastrutture energetiche offrono benefici a lungo termine che vanno ben oltre il ritorno economico. Riconoscendo questa distinzione, le aziende possono prendere decisioni ragionate, accedere a eventuali incentivi, migliorare la propria competitività e contribuire a un futuro più sostenibile.
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