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Gruppo Hera: entro il 2028 previsti oltre 550 milioni di euro di investimenti nel modenese


Gruppo Hera: entro il 2028 previsti oltre 550 milioni di euro di investimenti nel modenese

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Sviluppo, resilienza e creazione di valore condiviso con tutti gli stakeholder: sono gli assi strategici del Piano industriale 2024-2028 della multiutility, presentato oggi ai sindaci dei 32 comuni serviti. Previsti nel modenese oltre 180 milioni di investimenti destinati alla filiera ambiente, 150 milioni alla distribuzione di energia elettrica, quasi 140 milioni al ciclo idrico integrato e circa 70 milioni alle reti gas, finalizzati ad accelerare il raggiungimento degli obiettivi di transizione ecologica. Nella provincia di Modena nel quinquennio sono previste ricadute economiche per quasi 1 miliardo di euro.

Oggi in municipio a Modena, il Presidente Esecutivo Cristian Fabbri e l’Amministratore Delegato Orazio Iacono hanno presentato ai sindaci e agli amministratori dei 32 comuni serviti del modenese il Piano industriale 2024-2028 del Gruppo Hera, con un focus sui progetti più rilevanti e sulle ricadute economiche per il territorio. Mantenendo la rotta su decarbonizzazione, economia circolare, resilienza e innovazione, nel quinquennio saranno investiti nel territorio modenese oltre 550 milioni di euro. Di questi, oltre 180 milioni saranno destinati all’area ambiente, 150 milioni alla distribuzione di energia elettrica, quasi 140 milioni al ciclo idrico integrato, circa 70 milioni alle reti gas. L’obiettivo è potenziare tutti i servizi gestiti, raggiungere sempre maggiori livelli di efficienza e qualità dei servizi, aumentare la resilienza e la digitalizzazione delle infrastrutture, affiancando le comunità servite nella transizione ecologica. 
L’impianto strategico del nuovo Piano conferma l’impegno del Gruppo Hera nella creazione di valore sostenibile a beneficio di tutti gli stakeholder. In particolare, nel periodo 2024-2028 la ricaduta nel Modenese dell’attività del Gruppo in termini di valore economico distribuito a fornitori, dipendenti e pubbliche amministrazioni è stimata in quasi 1 miliardo di euro.

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Creazione di valore e sviluppo sostenibile
L’obiettivo di creazione di valore condiviso si riverbera anche nella politica del dividendo, a vantaggio soprattutto dei Comuni soci. Alla luce dei positivi risultati raggiunti nel 2024, infatti, il Consiglio di Amministrazione del Gruppo Hera ha deciso di proporre all’Assemblea dei Soci del 30 aprile la distribuzione di un dividendo di 15 centesimi di euro per azione, in aumento del 7,1% rispetto all’ultimo dividendo pagato, che si stima raggiungerà i 17 cent/euro nel 2028. 
Si tratta di un modello di sviluppo sostenibile testimoniato dai numerosi interventi finalizzati, da un lato, a incrementare la resilienza degli asset e dei processi rispetto ai fenomeni esogeni sempre più frequenti e intensi e, dall’altro lato, a contribuire alla transizione energetica, alla rigenerazione delle risorse e all’innovazione. La creazione di nuovi modelli di business e l’introduzione di soluzioni all’avanguardia consentiranno, infatti, alla multiutility di migliorare efficienza e qualità dei servizi e degli asset gestiti nei settori di riferimento.

Energia: confermato l’impegno per la transizione energetica. Prosegue l’iter per realizzare IdrogeMO 
Nella filiera energia, il Gruppo Hera si riconferma protagonista della transizione energetica, supportando i propri clienti lungo un percorso di decarbonizzazione economicamente sostenibile, mettendo in campo una serie di iniziative per abbattere le emissioni dei centri di consumo: nella provincia di Modena già il 55% dei clienti Hera sul libero mercato acquista energia elettrica rinnovabile o gas con compensazione delle emissioni. Il Gruppo – oggi terzo operatore nazionale per numero di clienti – intende continuare a sviluppare la propria base clienti partendo dai 3,8 milioni del 2023 per raggiungere i 4,5 milioni al 2028, con una crescita consistente della clientela, anche grazie all’importante contributo derivante dall’aggiudicazione, lo scorso luglio, di 7 lotti della gara del Servizio a Tutele Graduali (STG) dei clienti domestici non vulnerabili. 
In uno scenario di mercato caratterizzato da clienti sempre più attenti alla sostenibilità ambientale e al contenimento dei costi energetici, l’incremento della domanda di soluzioni per la decarbonizzazione sia da parte dei clienti retail che delle aziende e delle amministrazioni pubbliche ha portato il Gruppo, attraverso la ESCo Hera Servizi Energia, a intraprendere vari progetti di efficientamento energetico collaborando con numerose realtà anche sul territorio modenese. 
Tra i progetti fiore all’occhiello della multiutility spicca IdrogeMO: è infatti già in fase avanzata l’iter propedeutico alla realizzazione entro il 2026, in collaborazione con Snam, di un polo in grado di produrre fino a 400 tonnellate di idrogeno rinnovabile l’anno. In particolare, è prevista la realizzazione – nell’area dell’ex discarica di via Caruso a Modena e quindi senza consumo di suolo – di un parco fotovoltaico da 6 megawatt che alimenterà l’elettrolizzatore, dispositivo che estrae idrogeno dall’acqua attraverso un processo di elettrolisi. Data la sua rilevanza ai fini della decarbonizzazione del Paese, la partnership tra Gruppo Hera, Herambiente e Snam ha ottenuto da parte della Regione Emilia-Romagna un finanziamento da 19,5 milioni di euro, stanziato nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Sul fronte della generazione di energia elettrica fotovoltaica, per raggiungere gli ambiziosi target di decarbonizzazione, il Gruppo Hera conferma inoltre l’obiettivo di installare oltre 300 MW entro il 2028, prediligendo soluzioni come gli impianti agrivoltaici e i numerosi progetti in via di realizzazione su discariche e impianti del Gruppo. A testimonianza di questo impegno, nel parcheggio della sede modenese di Hera è stato realizzato un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica rinnovabile che copre circa il 50% del fabbisogno di uffici, officine e magazzini.  L’impianto produce energia elettrica corrispondente al consumo annuale di quasi 450 famiglie e permetterà un risparmio di anidride carbonica equivalente di circa 570 tonnellate annue.

Reti: un robusto piano di investimenti per infrastrutture sempre più resilienti 
Le reti modenesi al 2028 saranno interessate da un corposo piano di investimenti per circa 360 milioni di euro, al fine di potenziare ulteriormente resilienza e digitalizzazione delle infrastrutture, consolidare l’efficienza nella gestione operativa, e migliorare ulteriormente i livelli di qualità del servizio erogato. 
Nel ciclo idrico integrato, nel modenese il Gruppo ha previsto quasi 140 milioni di euro di investimenti, di cui circa 100 milioni destinati a rinnovi, adeguamenti e potenziamenti di reti e allacci dei servizi acquedotto e fognatura, con l’obiettivo anche di garantire stabilità e sicurezza degli approvvigionamenti, ridurre le perdite e rendere la distribuzione sempre più efficiente. Inoltre, 21 milioni saranno destinati all’adeguamento degli scarichi fognari e alla realizzazione di nuovi depuratori, mentre oltre 10 milioni di euro serviranno per finanziare la progressiva sostituzione nel modenese dei contatori con dispositivi di nuova generazione. Nell’ambito delle iniziative che prevedono l’uso di soluzioni tecnologiche all’avanguardia per rispondere alle nuove sfide del settore, ricordiamo il progetto di revamping dell’intera sezione di pretrattamento del depuratore delle acque reflue di Modena, pensato per rendere l’impianto ancora più efficiente, anche dal punto di vista energetico. Sono previsti, inoltre, numerosi interventi finalizzati a garantire l’interconnessione della rete acquedottistica, come quelli in corso nel Distretto Ceramico e nelle Terre di Castelli, che renderanno il servizio idrico del territorio pedecollinare sempre più performante.
Sul fronte reti gas ed energia elettrica, gli investimenti previsti nel quinquennio 2024-2028, per un totale di 220 milioni, sono in gran parte finalizzati al rinnovo delle reti per rendere le infrastrutture ancora più resilienti. Tra le priorità, interventi di rinnovo e potenziamento della rete elettrica per garantire una sempre maggior continuità del servizio, in particolare nei comuni serviti in Appennino. Circa 25 milioni di euro saranno inoltre destinati alla realizzazione di quattro nuove cabine primarie per soddisfare i crescenti fabbisogni del territorio legati all’elettrificazione dei consumi e alla diffusione di impianti di produzione da fonti rinnovabili. Lo stanziamento comprende anche la sostituzione, grazie a un investimento di 30 milioni di euro, di tutti i contatori elettrici e gas, tra cui i nuovi NexMeter: brevettati dalla multiutility nel 2019, hanno funzioni di sicurezza avanzate in caso di fughe gas o terremoti e sono utilizzabili anche per miscele con green gas.  
A tal proposito, si è da poco conclusa, da parte di Inrete Distribuzione Energia (società del Gruppo Hera) l’immissione di una miscela di gas naturale e idrogeno al 5% in un tratto isolato di rete gas a servizio di un comparto residenziale a Castelfranco Emilia. La sperimentazione è possibile grazie al protocollo, unico in Italia, sottoscritto di recente da Inrete, Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) e Comitato Italiano Gas (CIG), che permette di testare, rispettando le più stringenti prescrizioni sulla sicurezza, miscele di gas metano con blending fino al 10% di idrogeno nelle reti di distribuzione. L’obiettivo è creare le condizioni favorevoli alla progressiva abilitazione di miscele con percentuali crescenti di gas a basso contenuto di carbonio fossile nelle reti, dando così un concreto contributo alla transizione energetica.

Ambiente: la raccolta differenziata nel Modenese supera l’80%. In via Cavazza sorge l’impianto per il riciclo delle plastiche rigide
Il Gruppo Hera è leader in Italia nel settore ambiente e detiene il più importante e moderno parco impiantistico del Paese per il trattamento e recupero degli scarti e la loro trasformazione in nuova risorsa: al 2028 la multiutility prevede di arrivare a un totale di circa 9,6 milioni di tonnellate complessive smaltite e commercializzate. Nel modenese, il Gruppo ha destinato nel quinquennio oltre 180 milioni di investimenti alla filiera ambiente, di cui 35 milioni all’ammodernamento dei servizi di raccolta e spazzamento e la parte restante per rinforzare il sistema locale di servizi circolari dedicati alle imprese. 
In particolare, nel settore dell’igiene urbana, la multiutility punta a rendere sempre più completo ed efficiente il servizio al territorio grazie a innovazione, nuovi dispositivi e infrastrutture, coinvolgimento di cittadini e stakeholder. La validità della strategia in questo ambito è confermata dal fatto che il Gruppo ha già raggiunto nel 2024 performance elevate nel riciclo, con un tasso del 61% rispetto al target europeo del 60% al 2030, e nella percentuale della raccolta differenziata, dove la multiutility ha raggiunto il 74,3%. Nei territori serviti in provincia di Modena la percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti urbani si attesta oltre l’80%
Ben 40 milioni di euro, inoltre, sono destinati al completamento dell’impianto per il riciclo delle plastiche rigide della controllata Aliplast nel polo impiantistico di via Cavazza a Modena. Il nuovo impianto, tra i più innovativi nel panorama europeo, sarà in grado di produrre ogni anno, a regime, fino a 30 mila tonnellate di polimeri riciclati di alta qualità a partire da rifiuti plastici rigidi, tra i più difficili da riciclare con efficacia, provenienti in modo particolare da settori come l’elettronica di consumo e l’automotive. La quantità di plastica riciclata in un anno dall’impianto a regime permetterà di risparmiare all’ambiente emissioni per circa 30 mila tonnellate equivalenti di CO2. L’impianto sarà alimentato dall’energia elettrica prodotta dal vicino termovalorizzatore, mentre il processo produttivo utilizzerà l’acqua in uscita dal depuratore, per poi reimmetterla nello stesso, chiudendo così un circolo virtuoso. 
Oltre 72 milioni di euro, infine, sono destinati al potenziamento dei poli di servizio per l’industria nella bassa Modenese. Una particolare attenzione è stata infatti destinata al potenziamento della capacità operativa della controllata ACR Reggiani, società del Gruppo Herambiente specializzata nel campo delle bonifiche e del recupero ambientale di aree industriali e trattamento dei rifiuti industriali.



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