«La presenza del nostro Paese all’Expo Osaka 2025 è un’opportunità per stimolare l’internazionalizzazione delle imprese italiane, favorire l’espansione delle esportazioni, attrarre investimenti strategici e consolidare la presenza del Made in Italy nel panorama mondiale». Così il ministero degli Esteri, Antonio Tajani, in sede di inaugurazione del padiglione italiano all’Expo 2025 di Osaka, nell’ambito di un viaggio in Asia che ha fatto tappa prima in India e poi in Giappone. «Questo padiglione sarà anche luogo di business forum, per permettere in questo momento complicato, con il rischio di una guerra commerciale, di rafforzare la nostra presenza attraverso l’internazionalizzazione delle imprese e un incremento export».
Il Padiglione Italia a Expo 2025 Osaka
Il Padiglione Italia è dedicato al tema “L’Arte Rigenera la Vita”, e rappresenta «una vetrina che ci permette di portare in Giappone il meglio dell’industria italiana» commenta Mario Vattani, commissario generale per l’Italia a Expo 2025 Osaka. L’inaugurazione è stata occasione per svelare ance la torcia olimpica e quella paralimpiaca di Milano Cortina 2026.
Lo scenario internazionale e la guerra dei dazi, verso il vertice Meloni-Trump
L’Expo 2025 Osaka ha consentito al titolare della Farnesina di sottolineare la strategia italiana nell’ambito del nuovo scenario internazionale caratterizzato dalle politiche commerciali Usa e dalla guerra dei dazi.
Tajani insiste sul fatto che l’Italia non vuole una guerra commerciale con gli Stati Uniti, «che sono i nostro principale alleato nel mondo», e sottolinea l’importanza della missione a Washington della premier Giorgia Meloni, che il 17 aprile incontrerà il presidente americano Donald Trump affrontando il tema dei dazi contro l’Europa. L’amministrazione americana aveva imposto barriere doganali al 25%, poi congelate per 90 giorni durante i quali verso gli Usa restano i dazi minimi del 10%.
Giorgia Meloni «non va a trattare per l’Italia contro l’Europa, ma va a sostenere posizioni che sono europee, in contatto sempre con Ursula von der Leyen».
La missione India-Giappone per diversificare l’export
La missione in Asia del titolare della Farnesina dall’11 al 14 aprile ha fatto tappa prima in India e poi in Giappone, in una missione dedicata all’export e all’internazionalizzazione delle imprese. In India ha co-presieduto il Forum Imprenditoriale, Scientifico e Tecnologico per favorire le relazioni tra le aziende italiane, le agenzie governative e le associazioni industriali indiane al fine di approfondire politiche, obiettivi e progetti nell’ambito scientifico-tecnologico.
«L’interscambio commerciale tra Italia e India ha totalizzato oltre 14 miliardi di Euro nel 2024, con una crescita delle esportazioni italiane che negli ultimi sette anni è stata di oltre il 30%. Lo spirito della mia missione a Nuova Delhi è imprimere un ulteriore slancio a questi rapporti» ha dichiarato.
Barbara Cimmino, Confindustria: India un mercato da 2 miliardi di consumatori
L’Unione europea sta lavorando a un accordo di libero scambio con l’India che viene definito «una priorità strategica» anche dalla vicepresidente di Confindustria per l’export, Barbara Cimmino, che ha partecipato alla missione governativa. Questo accordo, ha dichiarato in un’intervista al Sole 24 Ore, «creerebbe un mercato da oltre 2 miliardi di consumatori, pari al più del 20% del pil globale». E consentirebbe di ridurre gli ostacoli per le imprese italiane interessate al mercato indiano «Non è facile lavorare in India, ci sono barriere tecniche per molti prodotti» sintetizza Cimmino.
La missione avrà un seguito nel prossimo mese di giugno a Brescia, con un incontro fra imprese italiane e indiane sull’industria aerospaziale.
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