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Impatta Disrupt, il festival di innovazione e sostenibilità


Rinnovabili, media partner dell’evento organizzato da Earth Day Italia, presente all’apertura del festival dedicato a innovazione e sviluppo sostenibile

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Immagine realizzata dalla redazione

Tre giorni per capire cosa sta facendo l’Italia – come sistema paese – nel costruire innovazione e sviluppo sostenibile. In due parole: Impatta Disrupt. Il festival italiano dell’innovability, dal 14 al 16 aprile, anima la Casa del Cinema di Roma, con tanti ospiti istituzionali, dal mondo della politica e dell’economia, aziende, enti di ricerca. Tutti insieme per un confronto costruttivo, su quello che abbiamo fatto, stiamo facendo e ancora c’è da fare. Earth Day Italia, guidata da Pierluigi Sassi, che organizza nel nostro Paese la Giornata Mondiale della Terra, ha ideato Impatta Disrupt, e Rinnovabili, media partner dell’evento, è presente.

Come valorizzare patrimonio immobiliare pubblico

Nella giornata di apertura di Impatta Disrupt, tra i temi di alcune delle tavole rotonde, quello della Rigenerazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare dello Stato, di cui abbiamo parlato con Lucia Albano, Sottosegretario di Stato al MEF, che coordina l’importante cabina di regia del patrimonio immobiliare pubblico. “E’ tra i più importanti del mondo, è una grandissima risorsa e va valorizzata. Quale ente, quale famiglia, quale azienda privata non valorizza gli asset del proprio patrimonio? Così deve fare lo Stato. La situazione è piuttosto complessa e articolata ma attraverso una cabina di regia abbiamo voluto uniformare la governance dell’immobiliare pubblico”, spiega ai microfoni di Rinnovabili, il sottosegretario Albano, che evidenzia l’enorme opportunità di “investire in maniera intelligente attraverso un partenariato pubblico privato per dare un maggior valore a questi immobili, una destinazione sociale e fungere da leva per l’economia, alzare in questo modo il PIL“.

A prender parte alla tavola rotonda sul patrimonio immobiliare pubblico anche l’amministratore delegato di Invimit Sgr, Stefano Scalera, la cui azienda è al 100% partecipata dal MEF, ed è strumento attuatore delle linee politiche della Cabina di regia. La società entra in campo quando gli immobili terminano la loro vita pubblica, ad esempio quando un ufficio pubblico viene dismesso per dargli nuova vita, per non costruire nuovi edifici, ma cercare di utilizzare gli esistenti in continuità con la loro funzione storica e il loro inserimento nel contesto urbano.

Il nostro impegno è condurre gli immobili pubblici verso un campo di sostenibilità. Siamo partiti da un progetto, REgenera verde, che ha l’obiettivo di migliorare le prestazioni energetiche di tutti gli immobili in locazione alla Pubblica Amministrazione gestiti dalla Sgr, sia affinché producano energia e sia affinché la risparmino” evidenzia Scalera nel corso del suo intervento.

Acqua un bene prezioso, ma…

Nel secondo panel di Impatta Disrupt, moderato da Marco Frittella, direttore di RaiCom ed editorialista di Rinnovabili, si è discusso di un bene primario: l’acqua. Delle sue criticità, legate ai cambiamenti climatici, pensiamo alla siccità non più solo nei mesi estivi, ma anche ai problemi di distribuzione, ed ai progetti per valorizzarla. Tra gli ospiti di questo confronto, Maria Siclari, Direttore Generale ISPRA e Barbara Marinali, Presidente di Acea, che dal palco di Impatta lancia un messaggio importante per le nuove generazioni.

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Acqua, mancano i professionisti del settore idrico

Acea opera in 8 regioni italiane, ma non abbiamo sufficienti professionalità in questo settore, si laureano pochissime ingegneri in idraulica e gestionale, questo ambito si conosce davvero poco, e di lavoro ce n’è e ce ne sarà moltissimo” sottolinea Marinali, che evidenzia un problema strutturale nella distribuzione idrica del nostro paese. “La percezione dell’importanza dell’acqua non è ancora colta da tutti noi. Ancora oggi i sistemi idrici non sono interconnessi, cioè lo schema idrico di Roma non parla con quello di Frosinone, solo per fare un esempio. C’è ancora tanto da fare nell’integrazione delle reti”. Grave la situazione delle perdite nel sistema complessivo, in cui tonnellate di acqua si disperdono. Acea ha ridotto nella capitale le perdite del 13% in sette anni, che è pari alle necessità di una città come Palermo. “Servono investimenti per il riuso dell’acqua, che significa costruire nuove infrastrutture per usarla quando serve”.

Nel corso del dibattito, è stato evidenziato il ruolo dell’ISPRA, che svolge ricerca e compie monitoraggio ambientale. Dal 2022 ad oggi, la situazione delle precipitazioni è sempre più critica, per cui emerge la necessità di mettere a disposizione la conoscenza scientifica “quasi in tempo reale, perché solo così potremmo dare al decisore gli strumenti strategici. Infatti dobbiamo uscire dalla logica dell’emergenza” ha dichiarato Maria Siclari, Direttore Generale ISPRA, che ha fornito alcune informazioni su un importante progetto in corso dal valore di 400 milioni di euro del PNRR. “Si chiama Marine Ecosystem Restoration, è un progetto che per la prima volta in un contesto spaziale mai visto prima, vuole realizzare non solamente obiettivi di monitoraggio e tutela della biodiversità, ma un sistema di osservazione, con lo scopo di costruire modelli per le previsioni climatiche che riguarderanno la nostra penisola nei prossimi anni. Abbiamo già installato boe con sensori lungo tutta la costa italiana e antenne HF che permetteranno di cartografare in un unico lasso temporale tutta la costa italiana, e conoscere esattamente quali sono le condizioni anche delle aree maggiormente esposte a erosione“. Una conoscenza importante anche per dare maggiore impulso all’eolico offshore, quindi allo sviluppo di energie rinnovabili.

Circolare gente, circolare

Nell’ultimo panel della prima giornata, condotta da Mauro Spagnolo, Direttore di Rinnovabili, si è parlato di economia circolare, con Simone Proietti Resp.le Divisione Ambiente AMA, Domenico Rinaldini, Presidente del Consorzio Ricrea e Giovanni Cappelli, Dir. Gen.le ANFIMA.
Tra le notizie più interessanti emerse nel corso del dibattito, l’attenzione che le industrie del packaging stanno ponendo nel design dei loro prodotti. “Acciaio, alluminio e vetro sono riciclabili all’infinito, l’alluminio delle bevande è quello tra i più riciclati. Lo spessore del materiale viene ridotto, c’è un miglioramento dei rivestimenti, facilità di apertura, il nostro settore è molto coinvolto per raggiungere realmente un riciclo infinito, ed allo stesso tempo garantire sicurezza ai consumatori. Non perdono mai le loro caratteristiche di riciclabilità” evidenzia Cappelli di ANFIMA.

Italia virtuosa nell’acciaio

Secondo Rinaldini, invece, l‘acciaio prodotto in Italia è molto più green di quello prodotto nel resto d’Europa. L’acciaio, infatti può essere prodotto con forno elettrico e altoforno, due processi molto diverse dal punto di vista della decarbonizzazione, in cui il forno elettrico riduce le emissioni di CO2. “Nel mondo sono prodotti 1900 milioni di tonnellate all’anno di acciaio, il produttore più grande è la Cina, in Europa l’Italia è al secondo posto dopo la Germania con 21 milioni di tonnellate, ma nel nostro paese l’80% viene dal forno elettrico, mentre la media Ue è di circa 45%. E soprattutto per il forno elettrico si usa molto rottame metallico, a tutto vantaggio della sostenibilità“.

La svolta di AMA

Infine, un’importante conferma per quanto riguarda il trattamento dei rifiuti a Roma da parte di Ama. “Nei prossimi due anni inizieremo i lavori di 2 impianti per trattamento di rifiuto organico, con cui si produrrà biometano, energia e compost, mentre altri 2 serviranno per carta e multimateriale – considera Simone Proietti Resp.le Divisione Ambiente AMA -. I lavori finiranno a fine 2026 ed in questo modo Roma diventerà autonoma nel trattamento di una grande quantità di raccolta differenziata“.



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