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in Italia ancora vietato, ma la mobilitazione cresce


Veterinari, associazioni e parlamentari chiedono la legalizzazione del farmaco contro la FIP felina, denominato GS-441524. L’Enpa lancia una petizione al Ministero della Salute.

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Il farmaco c’è, funziona, ma in Italia resta fuori legge. È la paradossale situazione che riguarda il GS-441524, un antivirale capace di contrastare efficacemente la FIP felina, una malattia infettiva letale che colpisce i gatti. Mentre altri Paesi europei ne consentono l’uso, in Italia la sua somministrazione è ancora vietata, nonostante l’evidenza scientifica e le pressanti richieste di esperti e attivisti.

Ora, grazie a un’iniziativa parlamentare del Movimento 5 Stelle, il tema è arrivato alla Camera dei Deputati, dove si è tenuta una conferenza stampa per chiedere un intervento immediato.

A sostenere la causa, le deputate Stefania Ascari e Susanna Cherchi, promotrici dell’evento, insieme a veterinari, rappresentanti di associazioni animaliste e professionisti del settore. Tutti uniti da un obiettivo comune: rendere legale un farmaco che potrebbe salvare migliaia di animali ogni anno.

“Il farmaco contro la Fip felina c’è, è efficace, ma non si può usare”

A spiegare il valore terapeutico del GS-441524 è stato il dottor Federico Furlanello, specialista in medicina felina. Durante il suo intervento ha illustrato i risultati ottenuti con il farmaco, che in altri Paesi ha permesso di guarire gatti colpiti da una patologia finora considerata incurabile. “È inaccettabile – ha affermato – che un medicinale già disponibile e preparabile dalle farmacie galeniche sia ancora vietato in Italia. Perché è accessibile in Svizzera, Francia e Regno Unito e qui no?”.

La voce dei veterinari: “Siamo impotenti”

A testimoniare la frustrazione della categoria è stato anche il dottor Francesco Rifici, membro del direttivo dell’Associazione nazionale medici veterinari italiani (Anmvi). “I colleghi si trovano nella condizione di non poter intervenire con una terapia efficace – ha spiegato – e i proprietari si rivolgono a canali informali, come gruppi sui social, per reperire il farmaco. Questo alimenta un mercato nero pericoloso e privo di controlli, con conseguenze potenzialmente gravi sia per gli animali sia per i loro tutori”.

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Il mercato parallelo e i rischi per i proprietari

Sulla stessa linea Antonio del Cenno, presidente della Fondazione Oasi Felina di Pianoro, che da anni si occupa della cura e dell’assistenza ai gatti malati. Ha raccontato come, di fronte all’assenza di soluzioni legali, l’associazione sia stata costretta ad acquistare il farmaco dalla Cina e offrire supporto telefonico ai cittadini. “Non possiamo più ignorare il fatto che chi cura i gatti affetti da FIP è costretto ad aggirare la legge – ha detto –. Serve un cambiamento normativo urgente”.

Le esperienze personali diventano battaglia politica

Profondamente toccante la testimonianza dell’onorevole Susanna Cherchi, che ha perso il proprio gatto a causa della FIP. “Non siamo riusciti a ottenere il farmaco in tempo – ha raccontato –. E trovo assurdo che un medico veterinario che cerca di salvare una vita possa essere radiato dall’Ordine per questo”. Cherchi ha chiesto che il farmaco sia immediatamente autorizzato, ribadendo che l’ostacolo è solo burocratico.

“Serve una semplice deroga”

La collega Stefania Ascari ha ricordato come il Movimento 5 Stelle abbia già presentato due interrogazioni parlamentari sul tema, insieme al deputato Paolo Bernini. “Tra pochi giorni incontreremo il Ministero della Salute – ha annunciato –. Non serve una legge nuova, basta una deroga: il medicinale è già pronto e disponibile. Ogni giorno che passa, però, si perdono vite”.

L’appello dell’Enpa: “Firma per cambiare le cose”

Nel frattempo, l’Ente nazionale protezione animali ha lanciato una petizione online indirizzata al ministro della Salute, Orazio Schillaci. L’obiettivo è raccogliere il maggior numero di adesioni possibile per spingere il governo a legalizzare l’uso del GS-441524. L’associazione ha anche richiesto un incontro con il Ministero per consegnare le firme raccolte.

In attesa di un segnale concreto da parte delle istituzioni, la mobilitazione continua. In gioco, c’è la possibilità di offrire una cura a migliaia di gatti affetti da una malattia altrimenti fatale. Una battaglia che unisce cittadini, scienza e politica, nel nome del diritto alla salute animale.



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